Informati Subito

Napolitano, laurea ad honorem. ‘Indignati’, tafferugli con la polizia

Il presidente a Bologna fino a martedi’. La Questura: «Hanno usato spray urticanti». Ferito un cronista. Cancellieri: «Questa non è Bologna»

BOLOGNA – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è dottore ad honorem in Relazioni internazionali. Ha ricevuto la pergamena, secondo il rito medievale, all’Alma Mater: «Qui si respira l’aria che c’è alla Sorbona e a Oxford», ha detto il Capo dello Stato. Per Bologna, però, non è stata una mattinata semplice: mentre all’interno dell’aula magna di Santa Lucia il Capo dello Stato veniva «incoronato» dal rettore Ivano Dionigi, all’esterno – nel centro della città – hanno protestato gli «indignati». In circa duecento hanno attraversato il cuore di Bologna in corteo, tentando più volte di arrivare vicino al luogo della cerimonia dell’Ateneo. In via dei Poeti, poco lontano da Santa Lucia, c’è stato un breve contatto con le forze dell’ordine: i ragazzi hanno cercato di forzare il blocco delle forze di polizia ed è volata qualche manganellata. Ferito un cronista di Repubblica. Secondo quanto riferisce la Questura, i manifestanti hanno usato anche spray urticante e liquido corrosivo.

LA CERIMONIA – La laurea al Capo dello Stato era inserita all’interno dell’inaugurazione dell’anno accademico. La cerimonia, come sempre, è partita con il corteo dei professori e dei vari organi dell’Alma Mater in toga, con i colori che distinguono le varie facoltà. A suonare dal vivo il Collegium musicum Almae Matris. Presenti i ministri Anna Maria Cancellieri, Francesco Profumo e Piero Gnudi, bolognese, che ha commentato: «La visita del presidente è un onore per la città».
Il primo a prendere la parola è stato il rettore Ivano Dionigi, dopo un minuto di silenzio per ricordare l’ex presidente Scalfaro scomparso domenica. Verso le 12,15 la consegna della laurea al presidente Napolitano, poi la sua lectio magistralis.

LA «LECTIO MAGISTRALIS» – «Questa – ha cominciato il Capo dello Stato – è una promozione da praticante a scienziato della politica. Una promozione simbolica ma altamente gratificante per la sua provenienza». Il Presidente ha ricordato Nino Andreatta, esempio della «nobiltà della politica» e Paolo Bufalini, ricordato per la «stesura della risoluzione votata a larghissima maggioranza in Senato nell’autunno 1977, con cui per la prima volta anche il maggior partito della sinistra italiana si riconobbe nelle scelte di fondo dell’impegno europeistico e dell’alleanza Nato». Andreatta e Bufalini, ha ricordato Napolitano, «appartennero alla schiera di quei politici umanisti su cui l’Italia ha potuto contare e di cui avrà bisogno anche nel futuro».
Un passaggio della lectio magistralis è stata dedicata alla crisi della politica, alla cosiddetta «antipolitica», alla Rete. «Dei partiti, come della politica – ha detto – bisogna avere una visione non demoniaca, ma razionale e realistica. Tra il rifiutare i partiti e il rifiutare la politica, l’estraniarsi con disgusto dalla politica, il passo non è lungo ed è fatale, conduce alla fine della democrazia e quindi della libertà». E la soluzione alla crisi della politica avverte Napolitano – non è da cercare nel web: «Non si prenda l’abbaglio di ritenere che di fronte alla crisi dei partiti la soluzione sia offerta dal miracolo delle nuove tecnologie informatiche, dall’avvento della Rete, che fornisce accessi preziosi e stimoli all’aggregazione che non sono sostitutivi dei partiti».
Poi, il sostegno al governo Monti: «È nell’interesso comune che lo sforzo appena intrapreso con significative proiezioni in sede europea continui e si sviluppi in un clima costruttivo», ha detto Napolitano. E chi protesta, conclude il Presidente, lo deve fare senza violenza: «Metto in guardia contro la pericolosità di reazioni a qualsiasi provvedimento che vadano al di là di richieste di ascolto e confronto, e anche di proteste nel rispetto della legalità, per sfociare nel ribellismo e in violenze inammissibili».

LE CONTESTAZIONI – A protestare contro la sua laurea ad honorem, intanto, a Bologna c’erano gli «indignati», che come annunciato hanno tentato il blitz (fallito) verso l’aula magna di Santa Lucia. In una città blindata da uno schieramento imponente di forze di polizia, i ragazzi di Occupy Unibo sono partiti da piazza Verdi verso le 10,30 in corteo. In testa lo striscione recitava «Profumo d’austerity, Napolitano te le consegniamo noi la laurea». I ragazzi, con scudi di cartone a forma di pergamena di laurea, sono stati bloccati in via Guerrazzi, all’incrocio con Santo Stefano, da dove sono indietreggiati al grido di «Ora diventeremo ingovernabili». Poi hanno imboccato strada Maggiore in direzione centro, hanno fatto una piccola sosta in piazza della Mercanzia e hanno fatto irruzione nel Quadrilatero. Sono arrivati fino in via dei Poeti, traversa di via Castiglione, per tentare il blitz verso Santa Lucia da altri lati, ma tutti gli accessi erano blindati dalle forze di polizia. Intanto dai manifestanti sono partite uova contro la polizia.
I ragazzi s quel punto hanno tentato di forzare il blocco ed è volata qualche manganellata: il contatto è durato pochi secondi. È rimasto ferito un cronista di Repubblica: sarebbe stato colpito alla testa e a una mano da una manganellata. Due contusi tra i manifestanti, secondo gli organizzatori. A quel punto il corteo: centro, viali e di nuovo centro, per finire in zona universiaria. è ripartito e ha bloccato i viali di circonvallazione: traffico in tilt. Poi, ancora, i manifestanti sono tornati in centro verso via Guerrazzi, per tornare poi indietro in piazza Verdi. In tilt il traffico, già provato dalle deviazioni decise per motivi di sicurezza durante la visita del Presidente.
Nel frattempo, come previsto, gli attivisti del centro sociale Tpo e di Sadir si sono trovati alle 11 tra via Castiglione e via Orfeo, con sacchi della spazzatura con sopra scritto «laurea». Con loro anche Martina, la ragazza colpita durante gli scontri alla Banca d’Italia del 12 ottobre scorso. «Benvenuti a Gaza – urlavano i contestatori – perché per una laurea hanno blindato una città. La laurea dovrebbe andare a chi lotta per i diritti. Regalandola così equivale a paragonarla a immondizia». Verso mezzogiorno anche questo gruppo si è mosso: all’incrocio tra via Castiglione e via Castellata, i ragazzi hanno lanciato alcuni sacchi della spazzatura verso la Guardia di Finanza: «Portateli al Presidente». Anche questo spezzone di corteo si è concluso in zona universitaria.

LA QUESTURA: «HANNO USATO SPRAY URTICANTI» – I manifestanti che hanno tentato di raggiungere l’aula di Santa Lucia, fa sapere la Questura, non avevano solo uova e pomodori, ma anche spray urticante e liquido corrosivo. UN giubbotto del reparto mobile – dice ancora la Questura – è stato corroso. Il questore vicario, colpito dai calci, è stato medicato.

IL MINISTRO CANCELLIERI – Per il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, che a Bologna è stata un anno come commissario straordinario (dopo le dimissioni del sindaco Delbono travolto dal «Cinzia-gate»), le contestazioni a Napolitano «non rappresentano l’anima di Bologna»: «Dispiace che si verifichino queste cose – ha detto – Bologna è un’altra cosa».

GELMINI – «La protesta non deve mai sfociare in violenza e in manifestazioni non pacifiche e non rispettose del prossimo, con scontri di piazza, manganellate e lanci di uova e spazzatura. Quando questo accade, la democrazia soffre e subisce un vulnus. È grave a maggior ragione che ciò coinvolga le Università, per eccellenza luogo di confronto e sedi del sapere», è il commento dell’ex ministro maria Stella Gelmini sulle contestazioni bolognesi a Napolitano.

IL SINDACO – Condanna quanto accaduto anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola: «C’è il diritto al dissenso ma è altrettanto importante non cercare di imporlo con atti che si rivelano dei soprusi rispetto a una cerimonia istituzionale che deve essere rispettata da tutti».

LE PROSSIME TAPPE DI NAPOLITANO A BOLOGNA – Continua intanto la visita del Presidente a Bologna. Dopo la cerimonia in Ateneo, Napolitano ha visitato il nuovo Museo della storia di Bologna a Palazzo Pepoli (in via Castiglione), dove ha anche pranzato.
Nel pomeriggio è atteso alle 16,30 alla Fondazione di Scienze religiose Giovanni XXIII di via San Vitale e poi alla Fondazione Gramsci di via Mentana. Alle 20, infine, Napolitano sarà al teatro Comunale per assistere allo spettacolo straordinario per l’Hospice Seragnoli, con arie tratte da opere liriche. Presenta Lucio Dalla.
Martedì mattina, nell’agenda del Presidente ci sono la visita in Prefettura, quella a Palazzo d’Accursio, dove incontrerà i consiglieri comunali, provinciali e regionali, e al Mulino. L’albergo che ospita Napolitano è il Novecento.

MODIFICHE AL TRAFFICO E AGLI AUTOBUS – Per ragioni di sicurezza, il traffico subirà – nei due giorni in cui Napolitano sarà in città – alcune modifiche.

Mauro Giordano, Andrea Rinaldi, Gianluca Rotondi, Benedetta Boldrin

Napolitano, laurea ad honorem. ‘Indignati’, tafferugli con la poliziaultima modifica: 2012-01-30T15:24:41+01:00da
Reposta per primo quest’articolo