I CONTI DEL 2011. La controllata Usa in nero per 183 milioni di dollari. L’ad Marchionne: «Orgogliosi». Bene anche i «mezzi pesanti»
DETROIT – La casa automobilistica americana Chrysler, controllata da Fiat, torna in utile nel 2011: è la prima volta dal 1997. I profitti netti sono stati pari a 183 milioni di dollari, contro le perdite per 652 milioni del 2010 (un aumento di 835 milioni di dollari) e meglio degli obiettivi fissati a novembre 2009. I ricavi netti dello scorso anno sono stati pari a 55 miliardi di dollari, in aumento del 31%. Per l’intero 2011, la quota di mercato negli Stati Uniti è cresciuta al 10,5 per cento, contro il 9,2 per cento dell’anno precedente, grazie in particolare a un aumento del 43 per cento delle vendite retail. Il quarto trimestre ha chiuso con utili netti per 225 milioni di dollari, il risultato trimestrale migliore dal 2009.
MARCHIONNE: ORGOGLIOSI – .Chrysler stima inoltre per il 2012 un utile netto di 1,5 miliardi di dollari su ricavi per 65 miliardi di dollari. «Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Ora andiamo incontro a un nuovo anno di elevate aspettative con la testa bassa, concentrati a eseguire gli obiettivi che ci siamo posti», ha detto l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, commentando i risultati. Il colosso di Detroit nello stesso periodo dell’anno scorso aveva registrato perdite nette per 199 milioni di dollari (un miglioramento di 424 milioni di dollari). I profitti annuali – spiega la società in una nota – includono oneri per 551 milioni di dollari collegati all’estinzione del debito del secondo trimestre 2011, quando la società ha rimborsato completamente (interessi compresi) il debito nei confronti del Tesoro americano e il governo canadese, con sei anni di anticipo rispetto al previsto. Escludendo gli oneri, l’utile annuale è di 734 milioni di dollari, più delle previsioni fatte dalla società nel 2011 e in linea con gli obiettivi di due anni fa. Nel trimestre, il giro d’affari netto si è attestato a 15,129 miliardi di dollari, il 41 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre nell’intero 2011 il fatturato è stato pari a 54,981 miliardi di dollari, il 31% in più rispetto al 2010, grazie in particolare alla buona domanda dei modelli nuovi o significativamente rinnovati.
FIAT INDUSTRIAL CORRE – Nel frattempo, è quasi raddoppiato l’utile netto di Fiat Industrial, pari a 701 milioni di euro nel 2011 a fronte dei 378 milioni del 2010. Nel suo primo anno di quotazione, la società cui fanno capo le attività dei veicoli industriali e delle macchine agricole nata nel gennaio 2011 dallo scorporo di Fiat Group ha battuto tutti i target, già rivisti al rialzo. el suo primo anno da società quotata, Fiat Industrial, proporrà un dividendo totale per il 2011, per le tre classi di azioni, di 240 milioni di euro. Dopo l’annuncio dei risultati, il titolo ha fatto registrare una fiammata a Piazza Affari: approfittando anche del buon andamento generale del listino, Fiat Industrial è arrivata a guadagnare fino al 5%. A metà giornata, dopo aver ripiegato dai massimi, saliva del 3,20% a 7,73 euro.
CALA L’INDEBITAMENTO, CORRONO I RICAVI – L’indebitamento netto industriale di Fiat Industrial è sceso a 1,2 miliardi di euro (1,9 a fine 2010) «per effetto della forte performance operativa». La liquidità disponibile è salita a 7,3 miliardi di euro (5,7 al 31 dicembre 2010). I ricavi sono stati pari a 24,3 miliardi in crescita del 13,8% rispetto all’anno precedente per effetto della crescita «a due cifre di tutti i settori». In particolare il settore Macchine per l’Agricoltura e le costruzioni (CNH) ha registrato ricavi pari a 13,9 miliardi di euro con un aumento del 16,7% rispetto al 2010. In crescita del 15,1% a 9,6 miliardi di euro i ricavi dei Veicoli Industriali Iveco, mentre il Business Powertrain (FPT Industrial) ha realizzato ricavi pari a 3,2 miliardi di euro, in crescita del 33,3%.