LA CRISI DEL DEBITO. Papademos raggiunge l’intesa sui tagli con i partiti della maggioranza. In serata si riunisce l’ Eurogruppo
ATENE – I tre partiti politici che sostengono il governo di salvezza nazionale della Grecia hanno raggiunto un accordo sulle misure di austerità supplementari richieste da Ue e Fmi in cambio di nuovi aiuti.
A riportarlo è l’edizione on line del Financial Times, che aggiunge che un comunicato ufficiale è atteso a breve.
I rappresentanti della troika – Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea – hanno dato 15 giorni di tempo alle forze politiche greche per reperire 300 milioni di euro che mancano per chiudere l’accordo sul nuovo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro alla Grecia.
Ma la Commissione Ue non ha avuto notizia della proroga di 15 giorni che la Grecia avrebbe ottenuto e non ha confermato la notizia. La troika, secondo quanto si apprende da fonti Ue, non può prendere da sola decisioni sull’estensione o meno delle scadenze che Atene deve rispettare.
Dopo l’incontro notturno, durato quasi otto ore, i leader dei tre partiti che sostengono il governo di Lucas Papademos hanno raggiunto “un ampio accordo su tutti i punti del programma, salvo quello che riguarda il taglio alle pensioni integrative”. Come ha spiegato il portavoce del Pasok, Panos Beglitis, per concludere le trattative sul nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia mancano ancora 625 milioni di euro dei quali 325 verranno ottenuti dai tagli alle spese della difesa e di altri ministeri.
Per quanto riguarda i rimanenti 300 milioni è in corso una trattativa fra il premier e i rappresentanti della troika per reperire la somma senza tagliare le pensioni. Il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, ha espresso la speranza che “l’Eurogruppo prenderà una decisione positiva per il nuovo programma dal quale dipende la sopravvivenza del Paese per gli anni a venire e la sua permanenza nella zona dell’euro”.
“Stiamo lavorando contro il tempo”, ha dichiarato il portavoce del commissario Ue, Olli Rehn, rilevando come “a questo punto è necessario i ministri dell’Eurogruppo, il Fondo monetario e la Bce facciano il punto sullo stato del negoziato”.
Secondo il portavoce del vicepresidente Rehn, Amadeu Altafaj Tardio, “ci sono molti elementi nuovi su cui i ministri potranno discutere stasera. C’è materia per discutere, se sarà sufficiente o meno saranno i ministri a giudicare”.
Nico Di Giuseppe