Il processo. Secondo il magistrato, il legale inglese mentì per coprire le responsabilità dell’ex presidente del Consiglio
MILANO – Cinque anni di carcere per Silvio Berlusconi sono stati chiesti al processo Mills dal pm di Milano Fabio De Pasquale. Secondo De Pasquale il legale inglese mentì per coprire l’ex premier.
LA REQUISITORIA – Secondo il pm, la difesa Berlusconi «è ferma al 2006, sono passati sei anni e tre sentenze ma per loro non è cambiato niente, la loro tesi di estraneità è basata su documenti falsi o falsificati». Secondo il pm «Mills mise in piedi operazioni bancarie costose e complicate per impedire l’accertamento della verità». Il pm ricorda che le sentenze del Tribunale di Milano e quelle della Cassazione hanno definito «risibile» la tesi dell’armatore Attanasio come mandante dei 600mila dollari ricevuti dal legale inglese.
I TEMPI – Sul processo pende un’ipotesi, molto concreta, di prescrizione. «Il reato di corruzione in atti giudiziari contestato a Silvio Berlusconi» ha sostenuto il Pm De Pasquale «non è ancora prescritto«. Il magistrato ha detto di non condividere la sentenza della Cassazione secondo la quale Mills sarebbe entrato in possesso dei soldi l’11 febbraio del 1999. Secondo il magistrato Mills ha la disponibilità dei 600mila dollari il 19 febbraio del 2000 quando i quattrini escono dal contenitore indistinto. Secondo alla ricostruzione del pm Fabio De Pasquale il reato di corruzione in atti giudiziari contestati a Silvio Berlusconi nel processo andrà il prescrizione tra il 3 maggio e metà luglio del 2012. Secondo il magistrato bisogna considerare le udienze «saltate» per gli impedimenti dell’imputato e anche che la prescrizione in relazione alle decisioni della Corte Costituzionale resta sospesa fino alla data in cui il processo riprende effettivamente e non certo il giorno in cui la Consulta decide.