LA DECISIONE DI LORENZA LEI. La scelta dopo le polemiche sull’intervento di Celentano. I vescovi: «chieda scusa»
SANREMO – Polemiche su polemiche. E alla fine il direttore generale della Rai Lorenza Lei ha deciso. Dopo aver ascoltato informalmente il presidente e i consiglieri di amministrazione presenti, ha inviato il vicedirettore generale per l’offerta Antonio Marano a coordinare con potere di intervento il lavoro del festival di Sanremo. «Nei compiti istituzionali del vicedirettore per l’offerta c’è il coordinamento dell’offerta radiotelevisiva. È evidente che Marano, di fronte alle difficoltà dell’apparato tecnico e a qualche momento vissuto ieri sera, viene a darci una mano. Lo aspettiamo oggi pomeriggio» è stato il commento del direttore di Rai1 Mauro Mazza, in conferenza stampa che si è detto sereno e ha annunciato di non aver intenzione di autosospendersi, ma di «assumersi tutte le responsabilità». E subito è partito il tormentone «Marano ci da una mano». Intanto da fonti vicine all’entourage di Adriano Celentano sembrerebbe esclusa una sua partecipazione alla seconda serata del Festival, mentre il direttore artistico Gianmarco Mazzi durante la conferenza a Sanremo ha detto ai giornalisti: «Non credo che l’avventura di Adriano a Sanremo sia finita qui». D’altro canto Mazza ha fatto sapere che la sarebbe un fatto grave se venisse impedito a Celentano di tornare». Previsto invece per la seconda serata il ritorno di Ivana Mrazova, bloccata da un forte torcicollo. Al suo fianco rimarranno Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez.
LA REAZIONE DELLA CEI – Sanremo commissariato, dunque. La decisione è arrivata dopo l’intervento del Molleggiato che ha attaccato Famiglia Cristiana e l’Avvenire e fortemente criticato la Consulta sul referendum sulla legge elettorale. Durissima è stata la replica dei vescovi arrivata attraverso una nota del Sir, l’agenzia stampa della Cei. «I giudizi di Adriano Celentano su due testate cattoliche nazionali da lui accusate di ipocrisia, di parlare di politica e non di Dio, sono stati la prova di un vuoto che è anche dentro di lui». E ancora: «Vuoto di conoscenza di ciò che le testate cattoliche professionalmente sono e vuoto di conoscenza del servizio che esse svolgono per la crescita umana, culturale e spirituale della società tutta». Amarezza dunque dei vescovi che si palesa con la «richiesta di scuse» al Molleggiato. A prendere le distanze dall’attacco di Celentano anche il direttore di Rai1 Mauro Mazza: «La chiusura di un qualsiasi giornale non si invoca mai: sono cose brutte e ad ascoltarle si avvertono i brividi lungo la schiena», ha detto Mauro Mazza. «Se fossimo di fronte a un filosofo contemporaneo, come Sgalambro o Cacciari – ha detto Mazza rispondendo alle domande di Vincenzo Mollica – potremmo discutere, contrastare. Ma la chiusura di un qualsiasi giornale non si invoca mai». «Celentano – ha sottolineato ancora il direttore di Rai1 – è un grande cantante, ma un pessimo telecomunicatore. Sappiamo però chi ci mettiamo in casa: se si prende Celentano, lo si prende con il fiocco, tutto compreso»
CRITICHE ANCHE A LUCA E PAOLO – «Quello che vale per Celentano vale anche per Luca e Paolo. Quando si ricorre a espressioni scurrili è perchè c’è pochezza di idee», ha detto sempre in conferenza stampa Mauro Mazza. Che ha aggiunto: «Hanno poi fatto un errore: il canone non è un abbonamento, è una tassa di possesso».