VAL DI SUSA. Numerosi i cori a sostegno di Luca Abbà. Brucia anche un magazzino di legname e pellet e il telone di un tir
TORINO – È trascorsa senza incidenti e tensioni la seconda notte di protesta ai blocchi che gli attivisti del movimento No Tav stanno attuando da lunedì mattina sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, all’altezza dello svincolo di Chianocco e sulla strada statale 25 del Moncenisio.
TRE INCENDI IN CONTEMPORANEA – Se, però, la tranquillità non mancava ai posti di blocco, tre incendi si sono sviluppati contemporaneamente nelle vicinanze. Intorno alle 23.00 una panda verde, parcheggiata su una strada parallela alla statale 25, ha cominciato a bruciare. Le fiamme, che si sono alzate fino a 2-3 metri di altezza, si sono propagate anche alle due vetture a fianco e a un pezzo di bosco. I manifestanti hanno chiamato i pompieri, ma la prima camionetta che è arrivata non aveva l’acqua e ha soltanto messo in sicurezza il perimetro. Il secondo dei mezzi dei pompieri è arrivato una mezz’ora dopo e ha iniziato a domare le fiamme. In contemporanea sono andati a fuoco anche un magazzino di legname e pellet, proprio sulla rotonda dove inizia il concentramento e il telone di un tir, fermato dalla protesta, a Bruzolo, un paese vicino a Chianocco e sempre lungo la statale. Il camionista, dell’Europa dell’Est, era ancora a bordo. Non ci sono comunque stati feriti.
«ATTO DI RITORSIONE» – Per i militanti No Tav gli incendi sono «evidentemente stati appiccati ai danni del movimento stesso», come ha spiegato Luigi Casel, uno dei leader No Tav. L’episodio ha incrinato il clima di una serata molto più partecipata rispetto alla sera prima, con musica, danze e falò e partecipazione. Il fiato è ancora sospeso per Luca Abbà, il militante rimasto ferito lunedì mattina alla Maddalena di Chiomonte cadendo da un traliccio dell’alta tensione sul quale era salito per protestare contro l’ampliamento del cantiere. Abbà, ricoverato al Cto di Torino, è in condizioni sono stabili anche se gravi a causa delle ustioni e dei traumi riportati.
INTOSSICATO – Durante il presidio un pensiero è andato anche a Mimmo, un attivista che dopo molte ore di presidio è stato trasportato in ospedale per un’intossicazione da fumi conseguente all’incendio delle balle di fieno di martedì pomeriggio. Le nuove strategie dipenderanno anche dall’incontro dei sindaci No Tav Della Valle con il prefetto di Torino, in programma a mezzogiorno. Gli amministratori chiedono ancora una volta lo stop all’allargamento dei lavori del cantiere dopo l’incidente di Abbà, condizione che per i manifestanti è la base per lasciare il presidio. In ogni caso l’A32 avrà bisogno di lavori di ripristino prima di poter riaprire al traffico.
IN UN VIDEO UN ATTIVISTA INSULTA IL CARABINIERE IMMOBILE – A testimonianza delle tensioni che si stanno vivendo in Val Susa anche un video pubblicato dal Corriere.it, in cui un manifestante appoggiato su un guard rail dell’autostrada bloccata, insulta un agente che resta immobile. “Per quello che guadagni non ne vale la pena. Parla invece di fare i gesti, pecorella” dice il giovane.