SERIE A – LA VENTISEIESIMA GIORNATA. Al Tardini finisce 2-1. Il gol di Cavani, Zaccardo pareggia. Decisivo il gol di Lavezzi in sospetto fuorigioco. Il derby deciso da un gol di Mauri. Un espulso per parte
PARMA – Una partita dominata nel primo tempo, che nel secondo rischiava di scivolare via. Riafferata all’87’, con un gol in posizione sospetta. È questa la storia in tre righe della sfida al Tardini tra Parma e Napoli. I partenopei vincono grazie al gol di Lavezzi, il quinto nelle ultime 4 gare, realizzate su invito di Cavani, ma in fuorigioco. Un vero smacco per Donadoni. L’ex allenatore partenopeo (che ha ceduto il posto proprio a Mazzarri) aveva fino a quel momento trovato le contromisure per neutralizzare le tecniche di arrembaggio dei partenopei. E sembrava esserci riuscito, intasando le fasce e bloccando l’impostazione di gioco fin dalle prime fasi della ripartenza.
Il fallo su Cavani che ha originato il rigore a favore del Napoli |
IL VANTAGGIO – Un rigore sbagliato. La respinta del portiere e la volée in porta. Così Cavani sbaglia un altro penalty (il terzo su sei tentativi) ma consegna ugualmente il vantaggio al suo Napoli grazie al rimpallo favorevole. Il Parma di Donadoni, oppone una resistenza gagliarda agli uomini di Mazzarri sfiorando la rete del pareggio in diverse circostanze. La superiorità tecnica dell’attacco partenopeo, sceso in campo al Tardini al meglio della sua formazione, Lavezzi, Hamsik e Cavani, è indiscutibile. Sembra mancare però una condizione fisica ottimale.
I DISAGI IN DIFESA – Lo conferma anche il traballante assetto difensivo dei napoletani. Mazzarri già al 30′ del primo tempo deve rinunciare a due giocatori: Britos e Grava, entrambi usciti per infortuni muscolari. Al loro posto Campagnaro e Fernandez, che non fanno rimpiangere i titolari. Nel secondo tempo il Napoli deve fare a meno anche di Gargano (al suo posto Inler) e il centrocampo azzurro perde solidità. Ne approfitta il Parma, che in più di una circostanza si spinge fin nell’area piccola avversaria. E su una palla inattiva, al 30′ del secondo tempo, Zaccardo ribatte in rete la respinta di De Sanctis. Ma l’1-1 sembra non accontentare neppure il Parma, che si sbilancia in attacco, subendo più di un contropiede dei napoletani. Uno dei quali le è letale.
LE ALTRE PARTITE – Nel pomeriggio occhi puntati sul derby della capitale. Ha vinto la Lazio, 2-1, e per la prima volta dopo 14 anni i biancocelesti hanno collezionato due vittorie nello stesso campionato negli scontri con la Roma. Per i laziali il successo vale doppio, perché la concorrente diretta per il terzo posto, l’Udinese, si è impantanata sullo zero a zero a Bergamo, contro un’ostica Atalanta. Il Lecce sfiora la vittoria con il Genoa, che l’avrebbe messa al sicuro dalla zona retrocessione. Con il pareggio perde altri due punti dal Siena, che invece vince col Cagliari. Vince anche la Fiorentina, con un sonoro 2-0 al Cesena.
ROMA – Nel nome del derby. Due espulsi, otto ammoniti, una gara palpitante fino all’ultimo minuto che ha riempito di gioia la Lazio e di amarezza la Roma. La decide un gol di Mauri, l’uomo che a Reja è mancato per quasi tutto il campionato, al 17’ del secondo tempo: una bella deviazione al volo su punizione di Ledesma che ha scavalcato la difesa distratta della Roma (fuori tempo Juan). Ma ancor più pesante è stata la decisione, quella giusta ma molto altro no, dell’arbitro Bergonzi al 9’ del primo tempo, quando un errore di Heinze e Pjanic a centrocampo ha scatenato il contropiede di Hernanes. Palla filtrante per Klose, che viene travolto da Stekelenburg: espulsione e rigore, trasformato da Hernanes. Come all’andata.
La delusione di Totti (Reuters/Sposito) |
CORAGGIO – Con molto coraggio, quello che Luis Enrique dimostrerà anche nel finale, sostituendo l’infortunato Juan con Bojan e finendo così con tre attaccanti in campo e una difesa a tre Taddei-Heinze-José Angel, la Roma aveva trovato il pareggio sette minuti dopo. Cross dalla sinistra, spizzata di Simplicio e tiro di Juan che colpisce la traversa: sulla respinta, Borini timbrava il suo ottavo gol in campionato. La Lazio, anche se in superiorità numerica, ha più aspettato l’errore della Roma che fatto la partita. Il gol del 2-1 poteva aprire le praterie e Hernanes ha avuto effettivamente la palla per chiudere la gara, ma si è attardato ed è stato recuperato da Juan. Poi il forcing finale della Roma, generoso ma inutile.
BRUTTI SEGNALI – Per la Lazio, dopo 5 derby persi, è arrivato l’anno delle due vittorie. Per Reja, che dieci giorni fa aveva dato le dimissioni, sono arrivati tre punti ottimi per la zona Champions, che ora vede la Lazio sola al terzo posto. Un risultato straordinario. Per i razzisti dei «buh» a Juan nel secondo tempo e per chi ha ferito una tifosa laziale fuori dallo stadio speriamo arrivino le giuste pene. Ma ci crediamo poco. La viltà si nasconde sempre bene dentro al gruppo o nelle strade isolate.
Redazione Online e Luca Valdiserri