L’ACCUSA DEI MAGISTRATI: «TRUFFA AI DANNI DELLO STATO». Misura cautelare disposta per il costruttore mentre era a colloquio con il sindaco della cittadina ligure.
GENOVA – L’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone, 73 anni, è stato fermato lunedì mattina per ordine della Procura di Imperia nell’ambito di un’inchiesta per irregolarità e corruzione relativa alla costruzione del nuovo porto turistico di Imperia: Bellavista Caltagirone è accusato di truffa ai danni dello Stato in una costola dell’inchiesta, avviata nell’ottobre del 2010, che ha visto indagato anche l’ex ministro Claudio Scajola, sulle irregolarità relative alla costruzione del porto di Imperia. Insieme a Caltagirone è stato arrestato anche l’ex direttore della Porto di Imperia spa, Carlo Conti. Anche per lui l’accusa è di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato. La Porto di Imperia spa è la società che ha in concessione i lavori di costruzione del nuovo approdo. È partecipata al 33% dal Comune di Imperia. L’imprenditore romano è stato fermato in Comune mentre era a colloquio con il sindaco di Imperia, Paolo Strescino (Pdl). La misura di custodia cautelare nei suoi confronti è stata voluta dal pm di Imperia Maria Antonia Dilazzaro, e firmata dal gip.
CHI E’ – Francesco Bellavista Caltagirone è il presidente dell’Acqua Pia Antica Marcia, uno dei più importanti gruppi italiani del settore immobiliare. Membro di una famiglia di costruttori di origine palermitana (cugino del banchiere ed editore Francesco Gaetano Caltagirone) decide di mettersi in proprio fin da giovane. Nel 1979 viene coinvolto nello scandalo Italcasse, in seguito al quale fu dichiarato il fallimento della società dei tre fratelli Caltagirone. Nel 1988 arriva l’assoluzione con formula piena da ogni accusa dalla Corte d’Appello; nel 1991 viene revocato il fallimento, mentre l’anno dopo viene risarcito del danno.