Informati Subito

Precari e lavoro: le lezioni da fornaio? «Sono solo per arricchimento personale»

CRISI E OCCUPAZIONE. Sorpresa dopo l’appello dei panificatori «servono braccia», aspirante garzone riceve risposta dall’Unione dei panettieri: «Il nostro non era un corso professionale»

Il pane appena sfornato da un forno

ROMA – L’appello era stato lanciato il settembre dal presidente dell’Unione panificatori della Confcommercio Giancarlo Giambarresi : «Al pane di Roma mancano braccia». E c’erano anche i numeri, almeno 300 o 350 operatori da assumere. Per di più, essendo un lavoro notturno, si poteva contare anche su uno stipendio non male, fino a duemila o tremila euro al mese.
Un sogno per Luca Silvestro, uno dei tanti ragazzi romani in questo momento di crisi alla ricerca disperata di un lavoro. L’idea di poter lavorare sia pure di notte e in un forno l’ha colpito e riempito di speranza: così ha subito scritto alla Confcommercio per partecipare ai corsi. Ma il sogno è rimasto sogno, perché dallo stesso presidente dell’Unione panificatori è poi arrivata la doccia fredda.

Il forno di Roscioli a Campo de’ Fiori (Jpeg)

«I CORSI NON SONO GARANZIA» – Una deludente risposta giunta con grande ritardo. Perché Luca Silvestro solo adesso ha ricevuto la risposta, che ha inviato al Corriere della Sera. Eccola. «Gentile amico/a in merito alle notizie apparse sul web inerenti la mancanza di manodopera a Roma e provincia nelle aziende di produzione del pane, sono a precisare, che i corsi per aspirante panettiere non sono assolutamente garanzia di accesso all’occupazione, bensì soltanto un arricchimento personale che può facilitare da parte dell’allievo la ricerca di un posto di lavoro». Un corso non professionale quindi, ma solo per «arricchimento personale» e per giunta riservato a pochi eletti.

Un fornaio prepara il pane per la vetrina

«MI SENTO PRESO IN GIRO» – Ma un ragazzo che cerca lavoro disperatamente e viene a sapere che per lui si aprirebbero delle possibilità, oltre alla risposta con mesi di ritardo, parlare solo di «arricchimento personale» può sembrare – e lo è – «una presa in giro», come sottolinea Luca. Anche se è evidente che i corsi per panettiere non danno la certezza di trovare un lavoro (su questo è forse inutile farsi illusioni), di fronte alla notizia che ai forni di Roma mancano 300 braccia, la frequenza alle lezioni dei panificatori dovrebbero offrire almeno una chance di intraprendere uno stage e forse trovare poi impiego, Non certo solo «personale» arricchimento, magari per preparare una pizza agli amici.

Il forno di via del Moro (Ciofani)

A NUMERO CHIUSO – La lettera dell’Unione panificatori precisa anche che i corsi hanno «una limitata capacità di partecipazione numerica (20/25 persone massimo) ed una cadenza annuale non programmata. E allora cosa dovrebbe fare un ragazzo – uno che desideri, sia pure con tutte le difficoltà, trovare un posto una volta terminato il corso – per partecipare a questa «lotteria» e diventare fornaio? La richiesta, nel caso di Luca Silvestro, sembra respinta con gelo. Perché questa è la conclusione della risposta: «Pertanto si evidenzia che la scrivente non svolge, e non rientrerebbe nelle sue competenze, attività di ricerca e collocazione di personale dipendente».

PENSIONATI AL FORNO – Eppure il 2 settembre Giancarlo Giambarresi era pronto ad affermare che «da qualche tempo la ricerca di fornai che conoscano bene il proprio mestiere è una costante negativa: se ne trovano pochi e la media dei nostri panificatori oscilla ormai tra i 60 ed i 65 anni. Quando davvero andranno in pensione questi decani del mestiere, la loro figura professionale rischierà di sparire» . Che fare allora perché nella capitale non spariscano i fornai? Se ci sono possibilità che la Confcommercio le indichi, ma sarebbe il caso di far chiarezza evitando false aspettative.

Lilli Garrone

Precari e lavoro: le lezioni da fornaio? «Sono solo per arricchimento personale»ultima modifica: 2012-03-06T17:24:34+01:00da
Reposta per primo quest’articolo