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Terzi convoca l’ambasciatore indiano: «Processo illegittimo»

IL CASO DEI PESCATORI UCCISI. E il ministro della Difesa esprime solidarietà ai militari detenuti in India, dopo il prolungamento del fermo

ROMA– Nuova protesta dell’Italia contro l’India per il trattamento riservato ai due marò. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha convocato l’ambasciatore indiano a Roma, al quale ha ribadito che le misure prese nei confronti dei due marò sono «inaccettabili» e che anche l’attenuazione del regime della detenzione dei due italiani «non è soddisfacente». A dirlo è il portavoce della Farnesina Giuseppe Manzo. Terzi ha chiesto all’ambasciatore di trasmettere al governo di New Delhi e alle autorità del Kerala la fortissima preoccupazione per il clima di tensione e di forte risentimento anti-italiano che si registra in India, in particolare nella regione interessata, sulla vicenda dei nostri due militari, con un possibile grave pregiudizio della correttezza del procedimento giudiziario in corso. Un procedimento cui comunque l’Italia non riconosce la legittimità per carenza di giurisdizione. Terzi ha informato degli esiti dell’incontro il presidente del Consiglio, Mario Monti, che continua a seguire personalmente gli sviluppi del caso insieme ai ministri di Esteri, Difesa e Giustizia più direttamente coinvolti.

SEPARATI DAGLI ALTRI DETENUTI – E sulla vicenda dei marò detenuti in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati si è espresso anche il ministro della Difesa: «L’Italia è tutta con voi, al vostro fianco. Lo siamo stati fino ad ora. Continueremo ad esserlo», ha detto Giampaolo Di Paola rassicurando Salvatore Girone e Massimiliano Latorre raggiunti telefonicamente. Ai due militari, fucilieri di Marina, la Difesa – come informa una nota – ha «garantito il massimo impegno delle istituzioni italiane, per una soluzione della vicenda che li vede coinvolti». Dichiarazioni sono arrivate anche dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura inviato dal governo italiano in India per cercare di risolvere la questione che ha sottolineato come «La dignità di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è stata preservata, nonostante la decisione di del tribunale di Kollam che ha stabilito altri 14 giorni di custodia per i due militari». «I soldati stanno bene, io li ho visti fino alle tre di notte di lunedì quando abbiamo ottenuto, insistendo con fermezza, che loro portino la loro divisa in qualunque momento e che siano separati da tutti i detenuti comuni», ha detto De Mistura in un intervento su Rainews. I due soldati, ha detto il sottosegretario, «sono stati trattati con dignità e rispetto» e «detenuti in una località protetta». De Mistura ha insistito sul riconoscimento della giurisdizione italiana e sull’esigenza della massima chiarezza nelle prove balistiche. «Rimane il fatto -precisa De Mistura- che, comunque vadano le cose, i militari italiani vanno giudicati in Italia, come farebbe qualunque altra nazione», perché «in nessun caso al mondo militari che stanno svolgendo la loro missione sono stati giudicati da un paese diverso da quello di origine». Fondamentale, poi per risolvere, il caso, secondo il sottosegretario sarà la balistica.

Il nastro giallo sul sito AnalisiDifesa.it

I COLLEGHI SULLA RETE – Nel frattempo in rete si stanno mobilitando anche i colleghi di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Un nastro giallo resterà esposto su Facebook fino al loro ritorno. È quello che avvolge il Leone di San Marco, simbolo del reggimento e segno della solidarietà ai due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trasferiti in carcere in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori locali. L’iniziativa è di AnalisiDifesa.it, la prima rivista di Difesa, industria e tematiche militari on line. Sono centinaia i post sui social network che fanno rimbalzare in rete il grido «Liberateli, sono prigionieri». A firmarli sono militari e commilitoni, ma il fronte della solidarietà unisce tutte le Forze Armate schierate su blog e forum di discussione. E c’è chi pensa all’idea di organizzare una fiaccolata a Taranto o una cerimonia di ammainabandiera fino a che non saranno liberati. Il segno giallo sulla piazza virtuale di Facebook in poche ore conta già decine di condivisioni e di Like. I post sono chiari: «Solo una parola: solidarietà», scrive un utente. E un altro internauta è ancora più netto: «A casa, immediatamente». Qualcuno, invece, nota che la vicenda è un «altro pesce in faccia all’Italia che continua a porgere l’altra guancia e non alza la voce avendone tutti i diritti».

MILITANTI DI DESTRA – E nel frattempo nella notte un gruppo di militanti di Gioventù Italiana, organizzazione giovanile de La Destra, ha affisso a Roma uno striscione e lanciato centinaia di volantini dinanzi l’ambasciata indiana con su scritto «I marò liberi subito». Di diverso tenore la manifestazione simbolica in programma nel pomeriggio all’Europarlamento: davanti all’Aula della plenaria saranno esposte le foto di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L’iniziativa, promossa dal vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli, dal capo delegazione Pdl Mario Mauro e dal vice coordinatore nazionale di Giovane Italia Carlo Fidanza, mira, spiegano gli eurodeputati, a «far sentire la propria vicinanza ai militari italiani e sensibilizzare le istituzioni europee a prendere una posizione nei confronti di questa intollerabile vicenda».

Redazione Online

Terzi convoca l’ambasciatore indiano: «Processo illegittimo»ultima modifica: 2012-03-06T16:32:47+01:00da
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