Annullata la trasmissione della registrazione. Le indiscrezioni: «Il partito si rivolta contro»
ROMA – Proprio il salotto di Bruno Vespa che negli anni è stata la vetrina per eccellenza di Silvio Berlusconi diventa il pretesto per un nuovo, duro, scontro tutto interno al Pdl. A sorpresa l’ex premier ha annullato la registrazione della puntata di «Porta a Porta» che sarebbe dovuta andare in onda questa sera. Il forfait è arrivato qualche minuto prima che iniziasse la registrazione e dopo una serie di telefonate notturne per spingere Berlusconi a non andare da Vespa, perché a giudizio di alcuni maggiorenti del Pdl, avrebbe significato una delegittimazione del segretario Angelino Alfano. E questo perché la settimana prossima nello stesso salotto verrà ospitato il segretario del Pd Luigi Bersani. È stato invece confermato il viaggio che Berlusconi aveva in programma in Russia, dove si recherà per congratularsi con Vladimr Putun per la sua rielezione.
IL GIALLO – Secondo le indiscrezioni raccolte dal Corriere della Sera che filtrano da ambienti dello stesso Pdl, proporre ai telespettatori la solita contrapposizione Berlusconi-Bersani significherebbe sconfessare Alfano. Una sorta di rivolta interna alla quale sarebbe comunque estraneo lo stesso Alfano che sarebbe stato utilizzato strumentalmente per bloccare la nuova uscita pubblica di Berlusconi. Segnali di malumori che erano già iniziati qualche settimana fa quando l’ex premier aveva detto che al suo giovane pupillo Angelino mancava il «quid» per ambire alla leadership del partito. A seguire c’era stata la clamorosa e plateale retromarcia con l’elogio pubblico di «Angelino che se li mangia tutti». Troppo miele che ha solo confermato piuttosto che smentire le tensioni interne sulla leadership del Pdl.
VESPA CONFERMA – «Silvio Berlusconi è rimasto vittima della par condicio». Così Bruno Vespa spiega l’annullamento della trasmissione con l’ex presidente del Consiglio. Il viaggio di Berlusconi a Mosca per la cena con Putin e Medvedev aveva fatto programmare per le 10 la registrazione della prima serata programmata da Rai1. «Com’è noto – osserva Vespa – la legge impone l’equilibrio delle presenze tra rappresentanti di forze politiche di peso equivalente. Avevamo perciò invitato per oggi Berlusconi e per il 21 marzo Bersani. Sappiamo bene che il segretario del Pdl è Angelino Alfano, che era stato nostro ospite di altre due prime serate insieme con politici di segno diverso, ma Berlusconi non aveva mai parlato in televisione dopo le sue dimissioni da palazzo Chigi del 12 novembre e certamente le spiegazioni che solo lui potrebbe dare sarebbero state interessanti». «L’ex presidente del Consiglio – prosegue Vespa – mi ha tuttavia spiegato che – dopo le polemiche dei giorni scorsi sul ruolo di Alfano – una sua presenza in parallelo con il segretario del Pd avrebbe creato sgradevoli equivoci sulla leadership operativa del Pdl che è di Alfano al quale Berlusconi intendeva confermare ancora una volta tutta la sua fiducia. Ho obiettato che seguendo questo criterio Berlusconi non potrà più comparire in televisione e fatto fermamente presenti le difficoltà in cui ci metteva questa decisione dell’ultima ora, ma l’ex presidente del Consiglio – nello scusarsi per il disagio prodotto a Rai1 e agli ospiti che erano stati invitati – ha ribadito che da tutto il partito gli veniva rivolto l’invito a non alimentare indirettamente polemiche. Abbiamo pertanto deciso di non sostituire la prima serata con una puntata con altri ospiti o con un altro tema e di andare in onda con un programma già registrato in seconda serata e di confermare naturalmente l’invito per il 21 marzo a Pierluigi Bersani».
I MAGGIORENTI – Al momento non è dato sapere chi materialmente abbia telefonato a Berlusconi per spingerlo a rinunciare alla puntata di «Porta a Porta». Ma si tratterebbe di «maggiorenti» e comunque è sicuramente un ulteriore segnale delle lacerazioni interne al Pdl. Che Berlusconi sia costretto a rinunciare a «Porta a Porta» è veramente la fine di un’epoca.