Portato all’ospedale ha un ematoma cerebrale, è in coma indotto. Alberto Musy, capogruppo Udc a Torino, colpito alla schiena. Cancellieri: «La matrice è oscura, ma è stato un agguato»
TORINO – Un agguato nel cortile di casa. Alberto Musy, consigliere comunale di Torino, è stato colpito da almeno quattro colpi di pistola, mentre usciva dal palazzo in cui abita, in pieno centro città. A sparare un uomo con casco integrale. Subito soccorso dalla moglie, Angelica D’Auvare, le sue parole prima di svenire sono state: «Ange, mi hanno seguito…». Poi è stato trasportato all’ospedale Molinette, dove è stato per ore in sala operatoria a causa di un ematoma cerebrale. Ora è in coma farmacologico, le sue condizioni sono giudicate gravi. Musy, capogruppo dell’Udc e avvocato, è stato candidato sindaco nel 2011.
LA DINAMICA– Poco prima delle 8.30 un uomo ha citofonato a un vicino di Musy in via Barbaroux, in pieno centro, spiegando che doveva consegnare un pacco. Così è entrato nel portone e ha aspettato in cortile che l’avvocato scendesse di casa per andare a lavorare. Come ogni mattina era tornato da poco nella sua abitazione dopo aver accompagnato le figlie a scuola. Quando ha attraversato il cortile per uscire dal portone, è stato colpito dai colpi di un P38. Quattro lo hanno colpito, mentre altri sarebbero stati ritrovati sul posto. Nell’appartamento, al quarto piano c’era la moglie che ha sentito tutto e si è precipitata ad aiutarlo. Subito portato in ospedale, l’avvocato è in rianimazione.
IL BOLLETTINO – I medici spiegano che le sue condizioni sono gravi e a causa di un ematoma cerebrale è stato subito portato in sala operatoria. Paolo Del Gaudio, primario di anestesia e rianimazione spiega che Musy è stato «colpito da quattro colpi di pistola, di cui uno alla schiena. Due sono rimasti dentro al torace, con i fori di ingresso sul braccio destro e sull’ascella sinistra, in più ha una ferita lacero contusa alla testa e non si capisce come se la sia fatta. Non si esclude che abbia ricevuto un altro colpo». La prognosi è riservata. All’ospedale sono arrivati amici e parenti. E la sorella ha spiegato: «Le prossime 48 ore saranno determinanti per capire l’evolversi della situazione sulla quale i medici si esprimono con cauto ottimismo».
LE PISTE – Ci si interroga, quindi, sul movente. Mentre Roberto Cota, governatore del Piemonte, spiega che «non ci sono elementi collegati a matrice politica», il ministro dell’Interno Cancellieri è più cauta: «Non abbiamo elementi per dire quale sia stata la matrice, ma quello contro il consigliere Musy è stato un agguato». Intanto gli investigatori della squadra mobile e della Digos, coordinati dal pm Roberto Furlan, si muovono su più fronti. E non escludono alcun movente. In particolare stanno cercando di capire se tra le cause seguite da Musy, ci sono clienti insoddisfatti. L’avvocato è specializzato anche in procedure fallimentari. Le immagini delle telecamere della zona sono al vaglio degli inquirenti.
IL SINDACO – Piero Fassino, primo cittadino di Torino, si è precipitato alle Molinette, martedì mattina, per andare a capire quali fossero le condizioni di Musy. Il sindaco spiega: «È grave, ma non è in pericolo di vita. Non sono stati colpiti organi vitali». E poi ha aggiunto: «Sgomento e dolore per atto di violenza inaudita». La solidarietà della politica.