I primi accertamenti parlano di un attacco cardiaco. Lunedì sarà effettuata l’autopsia. Stava giocando con la Volley Forlì contro la Lube a Macerata. «Mi gira la testa, cado». Poi la corsa, inutile, all’ospedale
MACERATA – Il centrale ed ex azzurro di pallavolo Vigor Bovolenta, 37 anni, è morto stroncato da un malore accusato nel corso della partita di B2 che stava disputando con la sua Volley Forlì contro la Lube a Macerata. La notizia è stata diffusa già nella notte di sabato dalla Lega pallavolo serie A. Per ricordarlo è stato deciso di osservare un minuto di silenzio su tutti i campi in cui si disputano campionati federali, in particolare quello della massima serie. Da quanto si è appreso fino a questo momento sarebbe stato un problema cardiaco a causare la morte del giocatore. Un’autopsia, nella giornata di lunedì, servirà a fare ulteriore chiarezza. Ancora da stabilire, invece, la data del funerale.
IL MALORE IN CAMPO – Particolarmente drammatiche,secondo quanto si è appreso, le circostanze della morte dell’atleta: nel terzo set è andato in battuta, ha gettato la palla oltre la rete e ha chiesto soccorso, dicendo che gli girava la testa e toccandosi il fianco sinistro. «Mi gira la testa, aiutatemi che cado» è riuscito solamente a dire ai suoi compagni. Poi è svenuto. I soccorritori presenti nel palazzetto hanno immediatamente cercato di rianimarlo. Bovolenta è stato poi trasportato in condizioni disperate all’ ospedale di Macerata e tutti i tentativi dei medici sono stati vani. L’atleta, che avrebbe compiuto 38 anni il 30 maggio, è morto poco dopo, tra le lacrime dei compagni di squadra, dell’ allenatore Stefano Mascetti e dei giocatori e dirigenti di Macerata.
LA FAMIGLIA E LA CARRIERA – Vigor Bovolenta abitava a Ravenna con la moglie, Federica Lisi – anche lei ex giocatrice di pallavolo – e i quattro figli. Nella sua carriera da professionista aveva disputato 553 partite in serie A1 in 21 anni, fino al 2011. Nel suo curriculum due scudetti, due coppe campioni, altre coppe europee, un Mondiale per Club, un argento alle Olimpiadi di Atlanta 1996, un Europeo e quattro World League. In nazionale aveva esordito nel 1995, a L’Avana, contro Cuba e aveva poi giocato contro l’Olanda in finale nell’Olimpiade di Atlanta del 1996 nella squadra azzurra allenata da Velasco. Con la Nazionale, oltre alla medaglia olimpica, ha vinto quattro edizioni della World League, una Coppa del Mondo e due Europei.
LA SCELTA DELLA B2 – Bovolenta aveva accettato la scorsa estate di mettersi in gioco in B2 sposando il progetto del presidente Giovanni Gavelli. «Nel momento in cui ho scelto Forlì – spiegava l’atleta in una lettera aperta al mondo del volley – sapevo che non sarebbe stato semplice; la società, mostrando serietà, ha deciso, nonostante il difficile momento economico generale, di proseguire l’attività e ripartire dai giovani attraverso una più modesta B2. Ho deciso comunque di rimanere qui, lavorando alla ricostruzione di questa squadra, convinto in questo anche dalla volontà di rimanere vicino alla mia famiglia, che mi ha fino ad ora sempre seguito nelle varie città in cui ho giocato. Dopo che loro sono stati al mio fianco, credo sia arrivato il momento che io cammini al fianco loro». La lettera si concludeva con una dedica al fratello Antonio «che mi guarda da lassù».
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