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Art 18, Monti: ipotesi reintegro in casi estremi e improbabili. Biglietti aerei più cari di due euro per finanziare la riforma del lavoro

La riforma del lavoro. Il premier: «Le imprese e i sindacati scontenti, ma capiranno». La Cgil: «Nella riforma non c’è prospettiva di crescita». A partire dal primo luglio 2013. L’addizionale comunale sui diritti di imbarco sugli aerei è una delle norme fiscali poste a copertura del provvedimento.

ROMA – Il testo riforma del lavoro è stato definito dopo ,lunghe e laboriose trattative: il premier Mario Monti difende a Napoli le sue scelte, con parole molto nette sul reintegro, rimbrottando imprese e, soprattutto, sindacati. Dal canto loro non proprio entusiasti, come si vede in una nota della segreteria della Cgil. Moderatamente soddisfatta l’Unione Europea, che attende però di dare un giudizio definitivo dopo il voto parlamentare.

REINTEGRO ESTREMO E IMPROBABILE – Le imprese innanzitutto: così ha risposto il premier alle critiche:«Le imprese sono insoddisfatte perché avrebbero voluto la sparizione complessiva della parola reintegro dal panorama: credo che nel tempo considereranno che la permanenza di questa parola è riferita a fattispecie estreme e improbabili». Così Mario Monti risponde alle critiche sulla riforma del lavoro.

I SINDACATI – Ma il premier non si ferma. Respinge ogni critica. Come le imprese «anche i sindacati, per parte loro, si sentono colpiti dalla riforma del lavoro per il fatto che il licenziamento è più aperto. Con il tempo valuteranno che le tutele e gli ammortizzatori sono un passo avanti». E osserva: «Con pieno rispetto delle parti sociali noi pensiamo che il governo abbia il dovere di guardare all’interesse della collettività. Riteniamo di aver fatto l’interesse dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani e delle zone deboli del paese». In altre parole: «siamo convinti di aver fatto un passo importante nella giusta direzione».

LA REAZIONE DELLA CGIL – «La riconquista dello strumento del reintegro nel caso di licenziamenti economici insussistenti è un risultato positivo che ripristina un principio di civiltà giuridica». Così la segreteria nazionale della Cgil in una nota. In cui poi attacca: il disegno di legge «pomposamente definito “Riforma del lavoro in una prospettiva di crescita” contiene forse la riforma ma non la prospettiva di crescita». Così la segreteria nazionale della Cgil in una nota, nella quale ha confermato «la necessità di una forte iniziativa, che proporrà anche a Cisl e Uil» con al centro questi obiettivi: «presidiare la discussione sul Ddl al fine di migliorarlo a partire da precarietà e ammortizzatori; ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente e i pensionati; ottenere provvedimenti per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro».

UE: UN PROGRESSO – La presentazione del disegno di legge sulla riforma «è un progresso» secondo la Commissione Ue, che però rimanda al momento in cui sarà approvato dalle Camere per esprimere un giudizio più approfondito. Lo riferisce la portavoce Chantal Hugues, definendo la presentazione del Ddl «una tappa». E ha aggiunto «La Commissione darà una valutazione definitiva dopo il voto del Parlamento».

L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA – Tornando al Ddl, l’ammontare degli oneri per l’attuazione della riforma del mercato del lavoro è «valutato complessivamente in 1.719 milioni di euro per l’anno 2013, 2.921 milioni di euro per l’anno 2014, 2.501 milioni di euro per l’anno 2015, 2.482 milioni di euro per l’anno 2016, 2.038 milioni di euro per l’anno 2017, 2.142 milioni di euro per l’anno 2018, 2.148 milioni di euro per l’anno 2019, 2.195 milioni di euro per l’anno 2020 e 2.225 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021». È quanto si legge nel testo del disegno di legge pubblicato sul sito del ministero del Lavoro. 

AUMENTI – Sale di 2 euro per ogni passeggero, a partire dal primo luglio 2013, l’addizionale comunale sui diritti di imbarco sugli aerei. È quanto prevede una delle norme fiscali poste a copertura del ddl per la riforma del mercato del lavoro. I maggiori importi incassati andranno versati all’Inps.

AFFITTI – Stangata in arrivo per i proprietari degli immobili che non applicano la cedolare. Una delle norme poste a copertura del ddl del lavoro riduce da 15 a 5% lo sconto forfait oggi previsto per chi dichiara con l’Irpef i redditi derivanti dalla locazione di immobili. Di fatto l’imponibile su cui si paga l’imposta aumenta di 10 punti percentuali.

Redazione Online

Art 18, Monti: ipotesi reintegro in casi estremi e improbabili. Biglietti aerei più cari di due euro per finanziare la riforma del lavoroultima modifica: 2012-04-05T17:03:53+02:00da
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