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Masiello, nuove rivelazioni ai pm «È lui l’emissario del Lecce». Sfogo di Esposito con la fidanzata «A Bari sono già tutti inguaiati». «Dobbiamo chiamare Conte»: Sospetti su altre partite

CALCIO SCOMMESSE, L’INTERROGATORIO. Il legale: «Andrea è abbastanza provato, ha risposto». Verifiche anche Milan-Bari, Bari-Chievo e Bari-Roma. Esposito chiama la fidanzata: «Lì sono tutti inguaiati». La conversazione telefonica è agli atti dell’inchiesta. Effettuata nel giorno dell’interrogatorio di Iacovelli. Le carte. Vi interessa la B? Sono in tre: il portinaio, quello che sta davanti al portinaio e uno davanti all’opposto.

BARI – Conclusi gli interrogatori per Andrea Masiello, arrestato dalla procura di Bari nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse truccate dello scorso campionato (insieme agli amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella). L’ex difensore del Bari, ora all’Atalanta, è stato ascoltato in mattinata per quello di garanzia dal gip Giovanni Abbattista nel carcere di viale Papa Giovanni XXIII dalle 10.30. Presente anche il pubblico ministero Ciro Angelillis. Francesco Rotunno, legale di Masiello, lasciando il penitenziario ha affermato che «Masiello è abbastanza provato da questa esperienza, è molto stanco». «Presenteremo istanza – ha concluso Rotunno – per ottenere gli arresti domiciliari o in alternativa una misura che attenuti l’arresto». Terminato, dopo circa due ore, anche l’interrogatorio dei due magistrati inquirenti, il procuratore Antonio Laudati e il sostituto Angelillis che hanno lasciato il carcere così come i difensori di Masiello, Francesco Rotunno e Matias Manco nel tardo pomeriggio. Questi ultimi hanno riferito ai cronisti che «il verbale di interrogatorio è stato secretato» e che Masiello «ha risposto». Sembrerebbe che l’ex biancorosso abbia riconosciuto, in una foto in possesso degli inquirenti, il presunto emissario del Lecce. Quest’ultimo, come evidenziato nelle carte dell’inchiesta, gli avrebbe consegnato 300mila euro per «agevolare» la sconfitta nel derby Bari-Lecce (del 15 maggio del 2011) finita 0 a 2. In quell’occasione Masiello fu autore di un clamoroso autogol. A quanto pare l’uomo non sarebbe né un dirigente del Lecce né un uomo legato con contratto alla società. Tuttavia, gli investigatori ritengono che possa essere vicina al club.

LA LETTERA SUGLI ALTRI INCONTRI – Milan-Bari; Bari-Chievo; Bari-Roma: sono le altre 3 partite della serie A 2010-2011 su cui la procura di Bari sospetta ci sia stato un tentativo di combine da parte di Andrea Masiello e della sua «squadra». Dei sospetti sulle partite – ancora da verificare – si parla in una lettera che il procuratore Antonio Laudati, ha inviato il 9 febbraio scorso al collega della procura di Cremona Roberto Di Martino. Nella missiva si citano anche altri 2 incontri, già emersi in occasione degli arresti: Bari-Samp e Palermo-Bari. Laudati, inoltre, chiede a Di Martino la trasmissione del fascicolo riguardante il factotum del Bari Angelo Iacovelli, arrestato da Cremona ma sul quale stava già indagando la procura pugliese. E scrive: «Questo ufficio sta procedendo nei confronti di Iacovelli Angelo, Masiello Andrea, Rossi Marco, Parisi Alessandro e Bentivoglio Simone per il reato di associazione a delinquere finalizzata a frodi sportive commesse in questo distretto e collegate alle partite di calcio di serie A della stagione 2010-2011: Milan-Bari, Bari-Chievo del 20/3/2011, Bari-Sampdoria del 23/4/2011; Bari-Roma del 1/5/2011, Palermo-Bari del 7/5/2011».

I SOLDI SUI CONTI CORRENTI – Intanto prosegue l’attività d’indagine degli inquirenti. Qualche giorno dopo le partite del Bari truccate, sui conti correnti degli indagati sono stati versati quasi 40mila euro in contanti: è quanto hanno accertato i carabinieri nell’ambito dell’indagine che ha portato in carcere l’ex giocatore del Bari Andrea Masiello e i suoi due amici Fabio Giacobbe e Giovanni Carella. L’analisi dei conti correnti è contenuta nell’informativa del 21 febbraio scorso, allegata gli atti dell’inchiesta. I carabinieri hanno così scoperto che cinque giorni dopo Udinese-Bari (una delle partite «sicuramente falsate» secondo la procura), il 14 maggio del 2010, Giacobbe ha versato 6.200 euro in contanti sul suo conto. Stesso importo, sempre in contanti, viene versato in un’altra banca lo stesso giorno dal suo «socio» Carella. Giacobbe versa anche 9.230 euro, sempre in contanti, il 19 aprile del 2011, due giorni dopo Cesena-Bari e 17.150 euro il 30 maggio, otto giorni dopo Bologna-Bari.

BARI – Nel giorno dell’interrogatorio di garanzia di Angelo Iacovelli, il factotum del Bari coinvolto anche nell’inchiesta di Cremona sulle partite truccate, Marco Esposito chiama la fidanzata e si sfoga: i giocatori del Bari «sono già inguaiati, nella testa sono già inguaiati…ma è giusto così…bastardi». Le parole dell’ex giocatore biancorosso, indagato dalla procura di Bari, sembrerebbero confermare l’ipotesi che, oltre ad Andrea Masiello, anche altri calciatori del Bari erano coinvolti nelle «combine» delle partite.

Angelo Iacovelli

LA CONVERSAZIONE – La telefonata, intercettata dai carabinieri e ora agli atti dell’inchiesta a disposizione delle parti, è del 7 febbraio scorso. I due parlano della vicenda e quando la ragazza afferma che, secondo lei, l’uomo «inguaia quelli del Bari» parlando con i magistrati, Esposito risponde così: «No, li deve inguaiare…li inguaia…sono già… inguaiati…Nella loro testa sono già… inguaiati…Ma è giusto così…Bastardi…Perché lui (Iacovelli, ndr) non doveva andare in galera. Lui è un testimone chiave ma non un caz…cioè c’entra ma non…È un povero cristo, dai, quello che sapevamo, che sapevo anch’io…».

BARI – Nell’indagine sulle partite truccate per alimentare i guadagni del calcio scommesse, viaggiano anche esposti anonimi corredati da atti giudiziari. E così è capitato che il procuratore di Bari Antonio Laudati ricevesse il 31 gennaio scorso una lettera senza firma allegata a un verbale d’intercettazione telefonica della Squadra mobile di Cremona, che fa parte dell’indagine in corso nel capoluogo lombardo. Si tratta dei brogliacci delle conversazioni registrate sull’apparecchio di Antonio Bellavista, ex giocatore del Bari arrestato lo scorso giugno proprio nell’ambito dell’inchiesta cremonese.

In uno dei colloqui intercettati l’11 marzo 2011, secondo la sintesi della polizia, il calciatore parla «con un uomo palesemente inserito nel mondo del calcio. I due si confrontano in merito alla loro attività già effettuata avente ad oggetto l’aver contattato giocatori del Bari per pilotare il risultato finale della partita Milan-Bari». L’incontro si giocò due giorni più tardi, e finì 1 a 1.
Nello stesso brogliaccio c’è un’altra intercettazione, risalente a giovedì 24 marzo 2011, tre giorni prima dell’incontro del campionato di serie B Siena-Sassuolo. Riassumono gli investigatori: «Bellavista chiede a Raimondo se può contattare Conte, l’allenatore del Siena, per sapere se sia “contattabile” per la partita. Raimondo dice che proverà a chiamarlo e gli farà sapere». Raimondo è un giornalista pugliese, Antonio Conte era il mister della squadra toscana con la quale ha conquistato la promozione in seria A; prima aveva guidato per due anni il Bari e per un breve periodo l’Atalanta, oggi è il mister della Juve.
Venti minuti più tardi, Bellavista «informa un uomo che si trova a Pescara e che sta organizzando alcune “cose”». L’indomani, invece, «Raimondo informa Bellavista di non essere riuscito a contattare Conte, e di avergli inviato un messaggio. Bellavista chiede di provare con Giorgio, ma Raimondo dice di no e consiglia di provare con Fagiano. Bellavista dice di provare». L’attuale direttore sportivo del Siena si chiama Daniele Faggiano.

Un’ora dopo questa telefonata, Bellavista si intrattiene a lungo con Francesco Giannone, anche lui arrestato nell’indagine cremonese sulle partite truccate, e domanda: «Vi interessa la B?», e poi spiega: «Allora io ti dico chiaramente che sono in tre: il portinaio, quello che sta davanti al portinaio e uno che sta davanti all’opposto», e secondo gli investigatori «il Bellavista fa riferimento a tre giocatori del Sassuolo», evidentemente il portiere, un difensore e un attaccante. Nella partita giocata la domenica 27 marzo gli emiliani sconfissero i pugliesi per 4 a 0, ed è una di quelle su cui s’è concentrata anche la giustizia sportiva.

Anche nell’inchiesta di Bari, come in quella di Cremona, il ruolo di Bellavista assume un ruolo centrale. Nell’interrogatorio del 1° febbraio scorso, segretato per esigenze investigative fino agli arresti di quattro giorni fa, il «tuttofare» del Bari Angelo Iacovelli ha raccontato: «Tre-quattro giorni prima di Bari-Chievo mi ha chiamato Bellavista Antonio dicendomi che voleva parlare con Andrea Masiello. Io ho riferito questo a Masiello il quale mi disse di portarglielo sotto casa. Bellavista disse a Masiello che c’erano parecchi soldi se si combinavano alcune partite. Masiello gli rispose che non era possibile perché era da solo. Bellavista gli disse, comunque, di fargli sapere eventuali novità».
Novità che si deve presumere ci siano state, viste le partite alterate per ammissione dello stesso Masiello emerse dalle indagini in corso. Tuttavia in quello stesso interrogatorio Iacovelli ha riferito che «prima di Bari-Roma Bellavista mi ricontattò per fare da tramite con Masiello, per quanto ne so anche lì non si fece nulla… Io andai da Masiello: “Bellavista offre del denaro”. Dice: “Angiolino, siamo sempre alle solite, è sempre quella la storia, non posso combattere da solo con gli altri…”».
Ma le indagini proseguono, soprattutto ora che Masiello sta collaborando con nove dichiarazioni, anche su quell’incontro giocato nel finale della scorsa stagione (vinto 3 a 2 dalla Roma in maniera rocambolesca). È quel che ha scritto lo stesso procuratore di Bari, Laudati, in una lettera inviata al collega di Cremona De Martino.

I due uffici conducono inchieste su fatti che in parte sono gli stessi, così come gli indagati. Nella missiva del 9 febbraio scorso Laudati precisa che la sua Procura sta svolgendo accertamenti «per il reato di associazione per delinquere finalizzata a frodi sportive commesse in questo distretto, e collegate alle partite di serie A 2010-2011: Milan-Bari, Bari-Chievo del 20/3/11, Bari-Sampdoria del 23/4/2011, Bari-Roma del 1/5/2011, Palermo-Bari del 7/5/2011, nonché per reati collegati alla criminalità organizzata». Per questo motivo, dopo l’arresto di Iacovelli ordinato dal giudice di Cremona, Laudati ha chiesto gli atti al collega, ipotizzando un eventuale conflitto di competenza. Che per ora non c’è stato, e le due Procure continuano a condurre ciascuno la propria indagine.

Giovanni Bianconi e Redazione online

Masiello, nuove rivelazioni ai pm «È lui l’emissario del Lecce». Sfogo di Esposito con la fidanzata «A Bari sono già tutti inguaiati». «Dobbiamo chiamare Conte»: Sospetti su altre partiteultima modifica: 2012-04-05T12:43:09+02:00da
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