PARLANDO AD ALESSANDRIA. «Non sapevo del dossier su Maroni». Poi incita i suoi: «Cercano di annichilirci, dobbiamo essere forti»
ALESSANDRIA – Sapeva del dossier su Maroni? A questa domanda il leader della Lega, Umberto Bossi, appena arrivato ad Alessandria per un appuntamento elettorale, ha risposto «no». Aggiungendo poi: «Se lo chiedevano a me facevano prima perchè io sapevo che Maroni ha la barca. Sapevo anche dove l’aveva, l’aveva sistemata in Sicilia». E a chi gli chiedeva se pensa ci siano dossier su altre persone, Bossi ha risposto: «Non penso. Spero di no. Spero che il cinematografo volga al termine. Questo è un brutto film, ma è un film». E quella dell’ex tesoriere Francesco Belsito «sembra la storia di uno che messo alle strette cerca di buttare fango su tutti e su tutto. Non penso che Maroni sapesse. Penso che sia avvenuta una cosa dietro di noi senza che ce ne accorgessimo».
CANDIDATURA – «Non lo so» ha invece risposto a chi gli chiedeva se si ricandiderà alla guida della Lega. Mentre non ha voluto commentare l’espulsione di Rosy Mauro: «L’ha espulsa il consiglio federale. Non voglio commentare». Ma ha poi aggiunto che «di certo il nord non verrà sconfitto dai poteri romani con l’aiuto della mafia calabrese». «Cercano di annichilirci -ha aggiunto- il momento è difficile, dobbiamo essere forti, non dobbiamo inginocchiarci. La nostra gente se vuole vince la partita. Buttare i soldi dalla finestra di un partito non è un reato. Annichilirci, spaventarci, no, non lo permetteremo, dobbiamo andare in piazza senza paura».
NESSUN REATO – «Le cose difficili – ha aggiunto – creano la forza degli uomini che le superano. I soldi non sono quelli dello Stato, e la Lega ne può fare quel che vuole. Non è giusto quel che è avvenuto, ma non è un reato. La colpa l’abbiamo già espiata e adesso non dobbiamo inginocchiarci, ma far vedere cosa sappiamo fare, come i nostri avi con il Barbarossa e ributtarli indietro. Vi aspetto in piazza. Il sole verrà siamo tristi e colpiti ma il sole verrà. Il momento non è dei migliori, a momenti c’è da vergognarsi. La partita è difficile ma non è finita».