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Napolitano: «Apparati Stato ostacolarono la verità»

Strage Piazza della Loggia, l’anniversario. Così il Capo dello Stato sull’attentato bresciano del 28 maggio 1974

BRESCIA – Sulla strage di piazza della Loggia a Brescia, dove esattamente 38 anni fa rimasero uccise otto persone e un centinaio rimasero ferite, vanno dette a voce alta alcune verità secondo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: cioè che si è trattato di un’azione criminale «di estrema destra neofascista» e che la ricerca della verità fu ostacolata «da una parte degli apparati dello Stato». Sono parole pesanti quelle che il Capo dello Stato ha inviato nel suo messaggio al sindaco della città, Adriano Paroli. Ancora più forti ricordando che l’ultima sentenza di assoluzione per tutti gli imputati, nel processo d’appello, risale allo scorso 14 aprile.

«Comprendo e condivido la profonda amarezza di tutta la comunità bresciana e in primo luogo dei famigliari delle vittime, lasciati ancora una volta senza il conforto di un accertamento e di una sanzione di colpevolezza per i responsabili di quella tragedia ispirata da ciechi disegni terroristici ed eversivi» ha scritto Napolitano aggiungendo che «il corso della giustizia deve, pur nei limiti in cui è rimasto possibile, continuare con ogni scrupolo e che, nel contempo va però fin da ora messo in luce quanto è emerso, dalle carte processuali e dalle inchieste parlamentari, sulla matrice di estrema destra neofascista di quell’azione criminale e sugli ostacoli che una parte degli apparati dello Stato frappose alla ricerca della verità».

Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al sindaco di Brescia, Adriano Paroli. In questo momento, prosegue il Capo dello Stato, «assume perciò un significato ancora maggiore l’ammirevole iniziativa delle amministrazioni comunale e provinciale e dell’associazione dei famigliari dei caduti di creare, scolpendo nella pietra i nomi delle vittime del terrorismo, un itinerario cittadino capace di ripercorrere eventi tragici della nostra storia repubblicana e di ricollegarli idealmente ai momenti fondativi della comunità nazionale. Con questi sentimenti, esprimo a lei, signor sindaco, e a tutti i famigliari delle vittime, la solidale vicinanza e la intensa partecipazione mie e della Nazione». Per questo il presidente dell’associazione famigliari delle vittime Manlio Milani è tornato a chiedere l’apertura degli archivi. E lo ha fatto anche dal palco di piazza Loggia la segretaria della Cgil Susanna Camusso. «Cinque anni fa si è deciso di togliere il segreto di Stato. Perchè dal 2007 ad oggi non sono ancora stati aperti gli archivi di Stato, perchè non ci sono i decreti che ci permettano di capire cosa c’è nella storia dei servizi segreti e dei servizi deviati?» ha detto fra gli applausi della gente presente.

IL MINISTRO – A Brescia, per il 38esimo anniversario della strage, anche il ministro Cancellieri. «Siamo costernati di essere a Brescia oggi senza verità»: così ha detto il ministro dell’Interno ricordando la strage di Piazza della Loggia avvenuta esattamente 28 anni fa. «La verità – ha aggiunto – a un certo punto sembrava arrivare. Il messaggio che deve passare è che non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci. La verità arriverà. È un dovere e non possiamo trascurare nessun impegno per arrivare alla soluzione». Sulla possibilità di aprire gli archivi, il ministro ha sottolineato che «il vero dovere è la verità e il comportamento sarà coerente con quello annunciato». «Ritengo che queste stragi facciano parte della storia del nostro Paese. Siamo in un momento sicuramente difficile ma non possiamo paragonarlo agli anni della tensione». È quanto ha affermato a margine delle celebrazioni per il 28mo anniversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia.

TENSIONE CON GLI STUDENTI – Non sono mancati poi alcuni momenti di tensione fra gli studenti dei collettivi e le forze dell’ordine. Alcuni manifestanti hanno raccontato di «essere stati manganellati a freddo» dalle forze dell’ordine in corso Matteotti in modo da rallentare il loro ingresso in piazza della Loggia dove ha reso omaggio alle vittime il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e dove dal palco ha parlato, fra gli altri, il segretario della Cgil Susanna Camusso. «Dopo che ci siamo presi piazza della Loggia – ha detto uno dei manifestanti col megafono – ricompattiamoci e rendiamo omaggio ai nostri morti, nostri e non del ministro dell’Interno».

Due i poliziotti sono rimasti contusi negli scontri, fa sapere la questura, in occasione del trentottesimo anniversario della strage di piazza della Loggia. Il corteo studentesco doveva fermarsi per un presidio davanti al tribunale intorno alle 10,15 e arrivare in piazza alle 11, una volta terminata la manifestazione con le autorità e l’intervento, a nome dei sindacati confederali, della segretaria Cgil Susanna Camusso. Dalla questura hanno spiegato che i manifestanti hanno accelerato cercando di superare gli agenti che li precedevano. In via fratelli Bronzetti, da un cantiere, hanno preso delle reti e hanno iniziato a lanciare mazze e sassi. La polizia ha fatto una carica di alleggerimento e un altro momento di tensione c’ è stato poco prima della piazza dove gli studenti hanno cercato di entrare prima del previsto.

Undici i manifestanti denunciati per i reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni, accensioni pericolose, in concorso tra loro. Indagini in corso, anche attraverso i filmati della scientifica, per individuare altre eventuali responsabilità.

Redazione Online

Napolitano: «Apparati Stato ostacolarono la verità»ultima modifica: 2012-05-28T23:04:20+02:00da
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