Dopo il suicidio della pallavolista Albini a Istanbul. Aveva 24 anni e 54 presenze nella nazionale italiana. Si è gettato sotto un treno a Bologna
BOLOGNA – Aveva 24 anni e 54 presenze nella nazionale italiana di pallamano. Ha lasciato un biglietto in una stanza d’albergo di Bologna, con le scuse alla famiglia per il gesto che stava per compiere. Poi si è recato alla stazione e si è fatto travolgere da un treno in partenza. È morto così Alessio Bisori, uno degli atleti di punta della pallamano azzurra, nato a Prato il 14 febbraio 1988, giocava da centrale nell’Ambra di Poggio a Caiano. Dopo Giulia Albini, pallavolista che lunedì scorso si è buttata da un ponte sul Bosforo a Istanbul, un altro suicidio scuote lo sport italiano.
NAZIONALE – Bisori era partito da Prato e doveva raggiungere Fasano, in Puglia, per unirsi alla nazionale che dall’8 al 10 giugno a Bari ha in programma il torneo di qualificazione agli Europei. Alto 1 metro e 90, «non aveva paura di niente», lo ricorda Giuseppe Tedesco, allenatore dello United di Bologna, che lo ha avuto in squadra per tre anni. «Non riesco più a vivere», avrebbe scritto sul biglietto lasciato in albergo. Bisori avrebbe attraversato le rotaie dal terzo binario, poi si sarebbe sdraiato sul primo facendosi travolgere dal treno. «La pallamano italiana perde uno dei suoi più valorosi portabandiera», scrive Stefano Podini, presidente della Lega pallamano. Il presidente federale, Francesco Purromuto, ha disposto un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive della pallamano.