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Attentato di Brindisi: fermato 68enne. Si torna sulla pista della «vendetta privata»

ATTENTATO DI BRINDISI. Sarebbe un uomo di Lecce che avrebbe agito per risentimento nei confronti del preside o per un torto subito dalla giustizia

BRINDISI – La svolta è arrivata poco dopo le 22. Potrebbe avere finalmente un volto il responsabile dell’attentato alla scuola «Morvillo» di Brindisi in cui è morta la 16enne Melissa Bassi ed altre cinque studentesse sono rimaste ferite. Dopo un lungo interrogatorio è stato fermato un benzinaio di 68 anni di Copertino in provincia di Lecce, del quale è trapelato anche il nome G. V.. La sua auto, una Fiat Putno, sarebbe stata ripresa dalle telecamere nei pressi della scuola Morvillo poco prima dell’esplosione. Una circostanza alla quale gli inquirenti attribuiscono grande importanza. Ma le telecamere della zona avrebbero ripreso anche un’altra automobile di un familiare del sospettato. L’uomo è accusato di strage aggravata alla finalità di terrorismo.

IL MOVENTE – Stando a quella che al momento resta ancora una pista investigativa l’uomo avrebbe fatto tutto da solo e il movente sarebbe una vendetta privata. Si parla di rancori non nei confronti degli studenti o di loro familiari ma contro il preside della scuola «Morvillo» Angelo Rampino. Non ci sarebbe dunque alcun coinvolgimento della criminalità organizzata nè di terroristi. Ma il sua il preside della scuiola, parlando a Corriere.it, afferma: «Non ho nemici e di sicuro non ho come nemico nessun titolare di pompe della benzina». Ma ci potrebbe essere anche un’altra ipotesi di movente secondo la quale l’uomo ce l’aveva con la giustizia per un torto subito in occasione di un processo. Avrebbe dunque deciso di colpire la scuola «Morvillo» perchè intitolata alla coppia di magistrati. Al momento si tratta solo di ipotesi perchè in procura il riserbo è massimo.

CAUTELA DELLA POLIZIA – Nonostante le indiscrezioni che continuano a filtrare anche da ambienti investigativi la procura di Lecce, che coordina le indagini, si mantiene infatti estremamente cauta per evitare di ripetere gli stessi errori fatti nei giorni successivi alla strage quando venne fermato un cinquantenne subito additato come l’assassino e che per questo rischiò il linciaggio, tranne poi risultare totalmente estraneo all’attentato. Per questo è stato personalmente il procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce Cataldo Motta a tentare di raffreddare gli animi. «Non c’è alcuna novità -ha affermato- novità non ci sono e se ci saranno vi informeremo al momento opportuno».

IL CAPO DELLA POLIZIA – A far pensare ad un’imminente svolta erano state le parole del capo della polizia Antonio Manganelli che parlando dell’attentato di Brindisi aveva affermato: «Non è opera nè della mafia nè degli anarcoinsurrezionalisti». Rivelando poi che il giorno della tragedia «i detenuti della Sacra Corona Unita hanno fatto un telegramma di solidarietà alla famiglia di Melissa: un segnale specifico per dire noi non ci entriamo». E anche per quanto riguarda la Fai «faccio fatica a immaginare che sia opera loro un attentato così vigliacco». In ogni caso, ha assicurato Manganelli, «arriveremo a chi è stato e scopriremo la matrice dell’attentato».

CONTROLLI SUL TERRITORIO – La polizia ha invece diffuso i risultati di un’intesa attività di controllo sul territorio. Dopo l’esplosione all’Istituto «Morvillo» la Questura di Brindisi ha avviato «servizi di controllo del territorio eccezionali» con 1.400persone controllate e 32 perquisizioni domiciliari. «L’attività – si legge in una nota- è stata svolta da decine di volanti supportate da altrettanti equipaggi del Reparto prevenzione crimine Puglia». Oltre cento uomini che giornalmente presidiano la provincia di Brindisi. «Gli agenti presenziano all’ingresso e all’uscita degli studenti, monitorano persone e veicoli, osservano, attuano simultaneamente perquisizioni e posti di blocco». Un servizio che ha consentito di denunciare 28 persone per reati contro il patrimonio e un arresto.

Alfio Sciacca

Attentato di Brindisi: fermato 68enne. Si torna sulla pista della «vendetta privata»ultima modifica: 2012-06-06T23:31:42+02:00da
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