L’EUROPA E I MERCATI. Le tensioni sul debito non si sono esaurite, riflettori sull’Italia. Spread Bonos/Bund sopra quota 500. Btp decennali al 6%. L’Istat diffonde i dati del primo trimestre 2012. Crollano gli investimenti, giù la spesa delle famiglie
MILANO – È durata lo spazio di una mattinata , sui mercati finanziari, l’euforia per gli aiuti concessi alle banche spagnole. I motivi di preoccupazione per la tenuta della moneta unica non si sono esauriti con la decisione dell’ Eurogruppo e mentre i listini guardano già alle elezioni in Grecia, la speculazione ribassista approfitta dei timori di contagio in Italia delle ipotesi di introduzione della Tobin Tax. Il piano da 100 miliardi per le banche iberiche potrebbe in ogni caso non bastare, almeno così come è stato impostato finora. La Bce, riporta l’agenzia Reuters, ha chiesto alla Spagna di avviare dei piani per creare una «bad bank» dove parcheggiare gli asset tossici immobiliari delle banche al fine di assicurare al sistema una sorta di protezione dai rischi delle banche stesse.
LISTINI EUROPEI SOTTO I MASSIMI, MILANO IN ROSSO – La Borsa di Milano ha girato al ribasso con le banche. Il Ftse mib perde lo 0,4% con i principali titoli del credito, mentre restano positivi pur sotto i massimi gli altri listini europei. A Londra guadagna lo 0,54%, Francoforte l’1,18%, Parigi il l’1,18%, Madrid l’ 1,7% , Atene il 4,2%
SPREAD BTP IN AUMENTO – Lo spread tra i titoli di Stato spagnoli, i Bonos, e i tedeschi Bund supera i 500 punti base (504) con il rendimento dei decennali al 6,36%. Il differenziale tra Btp e Bund sfiora i 470 punti base (468) con il rendimento dei decennali risalito al 6% (6,01%) . L’Istat ha confermato intanto che nel primo trimestre l’Italia ha accusato una marcata contrazione del Pil, un meno 0,8 per cento rispetto al mese precedente.
ROMA – Nel primo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo italiano è calato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente.
Lo rivela l’Istat, secondo cui si tratta del dato peggiore da tre anni, ovvero dal primo trimestre 2009, quando per l’economia italiana si era registrato un calo del 3,5%, sempre rispetto al trimestre precedente. Alla luce della rilevazione, l’Istat conferma quindi che l’Italia è in recessione.
Il Pil diminuisce anche rispetto al primo trimestre 2011: meno 1,4%.
INVESTIMENTI – Gli investimenti sono la componente dell’economia italiana che ha registrato la maggiore contrazione. Nel primo trimestre del 2012 – rende noto l’Istat – si evidenzia in termini congiunturali (rispetto cioè al trimestre precedente) un calo del 3,6%, con diminuzioni del 12,5% per gli investimenti in mezzi di trasporto, del 3,3% per le costruzioni e del 2,0% per macchine, attrezzature e altri prodotti. In un anno, cioè rispetto al primo trimestre del 2011, la contrazione degli investimenti fissi lordi è stata del 7,6%, con un picco del -15,7% degli investimenti in mezzi di trasporto.
LA SPESA DELLE FAMIGLIE – Nel primo trimestre del 2012 cala anche la spesa delle famiglie italiane: meno 2,4% rispetto al primo trimestre del 2011 e meno 1% rispetto al trimestre precedente. Più in dettaglio, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti dell’11,8%, quelli di beni non durevoli del 2,3% e gli acquisti dei servizi dello 0,2%.
SETTORI – Nel primo trimestre del 2012 la variazione congiunturale del valore aggiunto è negativa nelle costruzioni (-3,2%), nell’industria in senso stretto (-1,6%), nel settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (-1,0%), nel settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (-0,5%) e in quello degli altri servizi (-0,1%). una variazione positiva si registra solo per l’agricoltura (+4,9%).
In termini tendenziali, il valore aggiunto delle costruzioni è invece diminuito del 6,8%, quello dell’industria in senso stretto del 3,1% e quello dei servizi dello 0,3%, mentre quello dell’agricoltura è aumentato dello 0,4%.
IL CONFRONTO – La recessione in corso pone l’Italia un passo indietro rispetto alla media dei Paesi dell’Eurozona, degli Stati Uniti e del Giappone. Nel primo trimestre del 2012 – comunica l’Istat -, in termini congiunturali, il Pil è aumentato dell’1,0% in Giappone, dello 0,5% negli Stati Uniti e in Germania, è rimasto stazionario in Francia, mentre è diminuito dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il prodotto ha registrato un incremento del 2,6% in Giappone, del 2,0% negli Stati Uniti, dell’1,2% in Germania, dello 0,3% in Francia, mentre è diminuito dello 0,1% nel Regno Unito. Nel complesso, il Pil dei Paesi dell’area Euro è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,1% nel confronto con lo stesso trimestre del 2011.