Perquisiti 40 appartenenti alla Fai e FRI. Tra gli indagati anche «Olga». Un fermo anche a Genova. Ganzer: «Stessa matrice attentato Adinolfi». «Risposta Stato ad aggressione anarchica»
ROMA – Raffica di arresti in varie regioni, effettuati dai carabinieri del Ros, per ordine della magistratura di Perugia, nell’ambito di un’operazione contro appartenenti alla Federazione anarchica informale (Fai) e al Fronte rivoluzionario internazionale (Fri). L’operazione che ha portato all’arresto di dieci persone accusate di associazione terroristica anarco insurrezionalista è «una risposta estremamente qualificata dello Stato ad una aggressione anarco insurrezionalista in corso». Lo ha detto il generale Giampaolo Ganzer a Perugia, durante la conferenza stampa al Comando Provinciale dell’Arma. Per il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, si tratta di «un’operazione molto significativa». «Mi sono complimentata con il comandante generale dell’Arma dei carabinieri per il lavoro che hanno svolto che non può che essere apprezzato», ha detto il ministro da Viterbo, dove si trova per la firma di un protocollo d’intesa. Gli arresti sono relativi alle indagini per gli attentati del 2009 alla Bocconi, al Cie di Gradisca d’Isonzo (Gorizia); al dg di Equitalia a Roma, la Deutsche Bank di Francoforte e l’Ambasciata greca di Parigi nel 2011.
IN MANETTE – Gli arrestati sono Stefano Gabriele Fosco, 50enne abruzzese residente in Toscana; la sua compagna Elisa Di Bernardo, 36enne toscana; Alessandro Settepani, 26enne originario del ternano e dimorante nel perugino; Sergio Maria Stefani, 30enne romano; Katia Di Stefano, 29enne toscana ma dimorante a Roma; Giuseppe Lo Turco, 23enne, catanese domiciliato a Genova; Gabriel Pombo Da Silva, 44enne spagnolo attualmente detenuto in Germania; Marco Camenisch, 60enne svizzero detenuto nel Paese elvetico, Paola Francesca Iozzi, 31enne marchigiana domiciliata a Perugia; Giulia Marziale, 34enne abruzzese domiciliata a Terni. Sono indagati altri 24 anarco-insurrezionalisti tra cui 6 greci della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, già detenuti. Tra gli arrestati – secondo gli investigatori – figurano alcuni tra i maggiori esponenti dell’organizzazione che ha firmato alcuni tra i più recenti attentati con ordigni esplosivi in Italia ed all’estero.
ATTENTATO ADINOLFI – Un arresto e alcune perquisizioni sono stati eseguiti anche a Genova. A finire in manette, Giuseppe Lo Turco, 23 anni, di origine catanese, ma con residenza a Genova. Non figurano, tuttavia, a suo carico contestazioni specifiche relative all’attentato, rivendicato dalla Fai, subito il 7 maggio scorso dal dirigente dell’Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. Anche se, ha precisato il generale Giampaolo Ganzer, comandante del Ros, durante la conferenza stampa a Perugia, l’attentato fa capo alla stessa «componente ideologica, teorica e organizzativa» delle persone arrestate stamani dal Ros.
ERRORISMO INTERNAZIONALE – Nel corso dell’operazione denominata «Ardire» sono state effettuate oltre 40 perquisizioni in tutto il territorio italiano, nei confronti di altri 24 indagati, tra cui 6 greci della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, già detenuti. è inoltre stato sequestrato «materiale utile per confezionare ordigni».
LE MENTI ALL’ESTERO – Raggiunti dal provvedimento anche due anarchici detenuti in Svizzera e Germania che, con i complici liberi in Italia, avevano progettato le campagne terroristiche dettandone tempi, obiettivi, documenti e sigle di rivendicazione.
COLLEGAMENTO CON LA GRECIA – Tra i 24 indagati ci sono anche sei cittadini greci e, tra questi, ci sarebbe anche quella Olga Ikonomidou cui era dedicato il volantino arrivato al Corriere della Sera che ha rivendicato l’attentato contro Adinolfi. Ganzer ha parlato anche di «provata saldatura con i movimenti anarchici greci». E ha spiegato che il gruppo era pronto a utilizzare «sia bombe sia armi da fuoco» per attentati «con ordigni e azioni dirette con armi da fuoco».
SABOTAGGI LINEA FERROVIARIA – Ci sono anche Sergio Maria Stefani e Alessandro Settepani tra gli arrestati nell’operazione del Ros di Perugia contro i gruppi anarchici Fai e Fri. Lo si apprende da fonti investigative. I due militanti furono arrestati già nel luglio 2009 con l’accusa di aver tentato di sabotare la linea ferroviaria Orte-Ancona.