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Bankitalia: debito record a 1948,58 miliardi

I dati nel supplemento al Bollettino statistico dedicato alla Finanza pubblica. Conti pubblici sempre più in rosso: il debito cresciuto di 50,7 miliardi nel 2012. Saccomanni: «Da dieci anni niente crescita»

ROMA – Continua a correre il debito pubblico italiano, che ad aprile ha toccato un nuovo record: quota 1.948,584 miliardi di euro, in aumento rispetto al record storico toccato a marzo (1.946 miliardi). Lo ha comunicato la Banca d’Italia nel supplemento al Bollettino statistico dedicato alla Finanza pubblica. Rispetto alla fine del 2011, si legge nelle tabelle di Bankitalia, il debito pubblico italiano è aumentato di 50,709 miliardi. Alla fine del 2011, il debito pubblico italiano ammontava a 1.897,875 miliardi.

ENTRATE – Le entrate tributarie nei primi quattro mesi del 2012 si sono attestate a quota 111,295 miliardi di euro, in lievissimo aumento (+0,2%) rispetto ai 111,056 miliardi dello stesso periodo del 2011. Tuttavia nel solo mese di aprile, le entrate sono salite del 2,4% rispetto allo stesso mese del 2011 a 28,127 miliardi.

NIENTE CRESCITA – I problemi di crescita dell’economia italiana hanno «carattere strutturale»: da «oltre un decennio l’economia del Paese segna il passo, sia in prospettiva storica, sia rispetto ai principali paesi europei». A sottolinearlo è il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni.

CREDITO ALLE IMPRESE – Dopo la fase acuta della crisi, «il credito alle imprese sta riprendendo». Ad assicurarlo è il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, in occasione della presentazione del rapporto ‘L’economia del Venetò. «L’accesso al mercato dei capitali – ha aggiunto – è tanto più importante in un sistema come il nostro in cui gli impieghi eccedono la raccolta stabile e dove quindi le difficoltà sul fronte della liquidità e del ricorso al mercato possono ripercuotersi più facilmente sull’erogazione del credito». Per Saccomanni, comunque, «i bassi livelli di patrimonializzazione e la stretta dipendenza dal credito bancario rappresentano un elemento di fragilità nel breve termine del nostro sistema produttivo, un freno alle potenzialità di sviluppo». La prevalenza del credito bancario a breve termine «espone le imprese italiane a più elevati rischi di rifinanziamento, restringe l’orizzonte temporale degli investimenti», ha concluso.

EXPORT – Nell’ultimo decennio, ha sottolineato il dg, la competitività internazionale delle imprese italiane ha mostrato segnali di deterioramento. «La quota di mercato dell’Italia sull’export mondiale in volume è passata dal 3,6 per cento nel 2002 al 2,7 del 2011. Nello stesso periodo quella della Germania è rimasta inalterata, al 9 per cento», ha detto in occasione di un intervento pubblico a Venezia. «Le esportazioni italiane si caratterizzano per un contenuto tecnologico inferiore a quello dei prodotti tedeschi; ciò riflette una composizione settoriale della struttura produttiva nazionale sbilanciata verso i beni tradizionali La nostra perdita di competitività riflette anche una minore capacità di esportare verso le economie emergenti più dinamiche, quali India e Cina. Le vendite italiane verso la Cina rappresentano il 2,7 per cento del totale delle esportazioni (il 3,6 per cento in Veneto); in Germania la quota è più che doppia», ha spiegato Saccomanni. E sul tema dell’internazionalizzazione ha aggiunto: «L’epoca del “piccolo è bello” è finita per sempre».

INTERNAZIONALIZZAZIONE – «La piccola impresa familiare, con modesto utilizzo di risorse tecnologiche e manageriali, non ha futuro nella competizione globale. Gli imprenditori devono orientarsi verso strategie ambiziose, volte a favorire la crescita dimensionale». Saccomanni osserva che «l’internazionalizzazione è il nodo cruciale del nostro sistema economico nel nuovo paradigma produttivo affermatosi nell’ultimo decennio». È un processo che rappresenta un importante canale per accrescere la produttività e la competitività. È un fattore importante di crescita«.

Redazione online

Bankitalia: debito record a 1948,58 miliardiultima modifica: 2012-06-14T16:42:55+02:00da
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