I reati: associazione per delinquere, turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio. La Guardia di finanza ha effettuato perquisizioni al Niguarda e negli ospedali di Lecco, Busto Arsizio e Saronno
MILANO – Sono di diversi milioni di euro i finanziamenti regionali stanziati – e in alcuni casi già erogati – dalla Regione Lombardia nell’ambito degli accordi stipulati tra aziende private e ospedali pubblici per la sperimentazione di apparecchiature scientifiche ad alta tecnologia. È quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Milano, che giovedì ha portato la Guardia di Finanza ad effettuare una ventina di perquisizioni, e nella quale, tra i 28 indagati, compare il direttore generale dell’assessorato alla Sanità Carlo Lucchina, accusato di turbativa d’asta. Tra le persone finite sotto inchiesta ci sono anche i direttori sanitari delle quattro aziende ospedaliere finite nel mirino degli inquirenti – gli ospedali Niguarda a Milano e quelli di Lecco, di Busto Arsizio e Saronno – e manager delle aziende private, tra cui la General Electric. Sono ipotizzati a vario titolo i reati di associazione per delinquere e turbativa d’asta.
ECOSCOPI E ALTRI APPARECCHI – I progetti di sperimentazione sono tre e riguardano le apparecchiature per l’home care, gli ecoscopi e l’emodinamica. I tre progetti di sperimentazione riguardano gli anni 2010 e 2011. A quanto si apprende, un finanziamento da un milione e 100mila euro in corso di erogazione è stato deliberato nel gennaio 2011, mentre gli altri due, per un valore ancora da quantificare ma comunque più consistente, sono fermi e ancora in attesa di apposita delibera. Sono in corso interrogatori davanti al pm di Milano, Carlo Nocerino. Sono state effettuate perquisizioni negli uffici del direttore Lucchina in Regione e negli ospedali interessati: impiegati una settantina di militari del Nucleo Speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza con la collaborazione degli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Milano. L’assessorato alla Sanità delle Ragione Lombardia ha precisato che le perquisizioni non hanno riguardato i propri locali, e che l’assessore Luciano Bresciani non figura nell’elenco degli indagati.
APPALTI SU MISURA – A permettere alla procura di procedere anche sui due progetti di cui non solo cui finanziamento non è ancora stato stanziato, ma addirittura il bando non sarebbe stato pubblicato, è la modifica introdotta nel 2010 al reato di turbativa d’asta con l’articolo 353 bis del codice penale, ideato per colpire i bandi per gli appalti pubblici «confezionati su misura» per un partecipante. Ed è proprio il sospetto di bandi «preconfezionati» a essere al centro dell’inchiesta. Secondo la procura, funzionari di aziende ospedaliere e tecnici di imprese private si sarebbero accordati per pilotare le gare dei finanziamenti.
DIMISSIONI DALLA COMMISSIONE NAZIONALE – «Nessun imbarazzo» da parte del ministero della Salute per il coinvolgimento di Carlo Lucchina, che era anche membro della commissione nazionale del farmaco, nominato dallo stesso dicastero. «Anche perché – ha detto il ministro Renato Balduzzi ad Ancona – il dottor Lucchina, conformemente al suo stile, ha già dato le dimissioni. Appena ha avuto notizia dell’inchiesta, appena ricevuto l’avviso di garanzia – ha spiegato a margine della presentazione del network sull’invecchiamento Italia Longeva – si è immediatamente dimesso. Nelle prossime ore sarà sostituito, spero di trovare una persona che abbia le sue competenze tecniche».