L’ironia della Rete per la nomina all’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Massimo Ghilardi dal Miur ai terremoti. I ricercatori: «Porterà all’Ente nuove competenze finora mancanti»

CURRICULUM – Ghilardi, 45 anni, carabiniere di leva, è laureato in Scienze motorie alla Cattolica di Brescia. Non importa alla Rete che sia anche laureato in Sociologia politica a Urbino (poco c’azzecca anche quella con la vulcanologia…) e meno ancora fa alzare le sue competenze l’essere iscritto all’Albo dei promotori finanziari. Di più, nella sua nomina, potrebbe aver contato l’essere stato consigliere comunale del Pdl a Chiari (Brescia). Decisiva anche la stima di Mariastella Gelmini come «insinua» in un comunicato l’Anpri (l’associazione nazionale professionale per la ricerca): «Il dott. Massimo Ghilardi, laureato in Scienze Motorie all’Isef (…) e attualmente dirigente ministeriale al Miur (ivi chiamato dalla sua conterranea Maria Stella Gelmini), sarà il prossimo Direttore Generale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il cda dell’Ingv, pur non all’unanimità, ha evidentemente trovato interessante tale curriculum forse perché porterà all’Ente nuove competenze finora mancanti».

MARIASTELLA GELMINI – L’ex ministro dell’Istruzione volle Ghilardi al Miur come dirigente di seconda fascia per lo sviluppo della ricerca (106.628 euro di stipendio base lordo). Ghilardi al ministero era responsabile dell’ufficio di vigilanza e finanziamento degli enti di ricerca del ministero e gestiva un portafoglio da 915 mila euro. I malpensanti ritengono che in questo modo il ministro tecnico Profumo abbia liberato una casella importante del suo ministero, favorendo la sua nomina all’Ingv. Ma online c’è anche chi lo difende: «Dirige, non è un’operativo. Deve avere capacità dirigenziali. I tecnici non le hanno e penalizzano sempre il risultato» . Lui stesso quando finì tra i papabili per il posto di direttore generale del Consiglio nazionale delle ricerche, il Cnr, a chi storceva il naso per quella designazione, poi caduta, di un «non-scienziato» alla carica di direttore, su BresciaOggi rispose: «Uno scienziato al Cnr? Un errore. Questo presupposto c’è per il presidente, non per il direttore che invece deve avere capacità manageriali, quali io reputo di avere».