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Crescita, occupazione welfare, equità. I sindacati: «Resistenza e battaglia»

LA PROTESTA. Manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil a Roma: siamo in 200mila. Bonanni: «Non staremo zitti». Camusso: di annunci si muore. Angeletti: le lobby fanno quello che vogliono

ROMA – «Faremo resistenza a questo modo di procedere del Governo e di chi vuole abolire le rappresentanze e il sociale. Saremo l’osso più duro da superare». Lo ha detto il leader della Cisl Bonanni, dal palco della manifestazione unitaria dei sindacati organizzata a Roma in piazza del Popolo dal titolo «Il valore del lavoro». «Non staremo zitti- ha aggiunto – e continueremo la nostra battaglia. Faremo altre mobilitazioni». E poi Susanna Camusso, Cgil: «Se si fanno tanti annunci, e ne abbiamo sentiti troppi, si può anche morire se poi non si fanno le cose». Angeletti, Cisl: «Quando prenderanno i soldi degli evasori e li distribuiranno a chi le tasse le paga, solo allora potremmo cominciare a dire di aver intrapreso la giusta direzione». Questa in sintesi la conclusione del corteo di sabato mattina nella Capitale con i tre sindacati uniti nel protestare contro il governo, la riforma del lavoro, la politica economica.

«SFASCIO E POTERI FORTI» – «Questa politica economica ci sta portando allo sfascio». La dura critica arriva dal leader Uil Luigi Angeletti dal palco in piazza del Popolo. «C’è una via diversa ed è quella di spostare tutte le risorse sul lavoro», dice chiedendo una rinnovata politica di lotta all’evasione. «Senza concertazione, senza confronto, le lobby fanno quello che vogliono e i poteri forti e le loro forme, giornali e tv, fanno oscuramento delle emergenze sociali», conclude. Anche Camusso chiede un’altra politica economica: «Il governo sappia che non basta dire che l’Europa non fa. Vogliamo sapere dal Governo quali politiche fa qui in Italia. Ho la sensazione che l’Europa stia diventando un alibi per non fare». E ancora: «L’Imu così non va bene, non va bene che chi ha grandi patrimoni immobiliari paghi meno di un pensionato, il fisco non è un modo di fare cassa» sul lavoro».

BONANNI: “SONO STATI PERSI MESI” – Raffaele Bonanni, leader della Cisl, durante il comizio di piazza del Popolo afferma a gran voce che “senza confronto, senza concertazione le lobby fanno quello che vogliono e i poteri forti e le loro forme di giornali e tv fanno oscuramento delle emergenze sociali”. Continua, poi, lo scontro sul tema esodati, sollevato da tutte e tre le sigle sindacali.  Il numero esatto degli esodati lo ha il ministro Fornero perché “gli accordi si fanno in tutti gli uffici del lavoro di ogni provincia” ha detto Bonanni. E ha aggiunto: “Sono stati persi dei mesi. Spero che nei prossimi gironi riusciremo ad avere un risultato. Diversamente ci saranno altre mobilitazioni”.

«TORNEREMO IN PIAZZA» – E poi Camusso conclude: «Diciamo a questo governo: cambi agenda subito e sappia che se non cambia, saremo nelle piazze, continueremo perchè non ci rassegniamo». «Se le risposte non ci saranno, torneremo nelle piazze e ci torneremo presto».

DA TUTTA ITALIA – «Siamo in duecentomila», intanto urlano le voci dai megafoni. In migliaia in piazza del Popolo, con striscioni, palloncini colorati, cori, voci. Sul palco anche Fernando Mitrugno, studente di Mesagne, che ha annunciato che nei prossimi giorni si terrà un concerto nella cittadina in provincia di Brindisi in ricordo di Melissa Bassi, la ragazza vittima dell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. Vicino al lui anche Vittorio Battaglia, lavoratore dell’Emilia nipote di Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia nel 1948.

DA TUTTA ITALIA – Davanti a loro, precari, disoccupati, pensionati, studenti, lavoratori arrivati a Roma sabato mattina da tutta Italia con pullman, treni speciali e perfino due navi: una grande manifestazione per continuare a chiedere «crescita, occupazione, welfare e un fisco più equo». Al corteo hanno preso parte anche esponenti politici, tra cui Cesare Damiano e Stefano Fassina del Pd. Presente anche l’ex segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. Presenti delegazioni di Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna, in rappresentanza dei popoli colpiti dal recente terremoto.

STUDENTI – In piazza anche gli studenti con l’Unione degli universitari (Udu) e la Rete Studenti medi sotto lo slogan «Sì a un’istruzione e a un Paese migliori». »Per poter uscire da quella che è una crisi strutturale occorre ripensare l’intero sistema – commenta Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu -, occorre mettere in discussione le regole che fino a oggi hanno causato da un lato la continua crescita di una ricchezza finanziaria in realtà inesistente, dall’altro la continua diminuzione dei diritti. L’attuale Governo non solo stenta a mettere le basi per una crescita solida, ma attraverso la retorica del merito sembra voler sviare i veri problemi che attanagliano le nostre generazioni».

«MEGLIO GIOVENTU’» – Nel pomeriggio invece tocca ai precari della «Meglio gioventù» che dopo due settimane di azioni, flashmob e blitz, scendono in piazza nella Capitale per una grande mobilitazione contro il precariato: l’appuntamento è dalle 18 alle 22 a Piazza Farnese «per manifestare la voglia di riprendersi la propria vita e il paese». Performances animeranno Piazza Farnese: oltre a un palco centrale su cui si alterneranno interventi delle reti di precari e la musica dei Torretta style, tanti altri spazi e realtà occuperanno la Piazza. «La meglio gioventù» è una realtà promossa dal comitato «Il nostro tempo è adesso» e varie reti, associazioni e movimenti dei lavoratori precari.

Redazione Roma Online

Crescita, occupazione welfare, equità. I sindacati: «Resistenza e battaglia»ultima modifica: 2012-06-16T14:59:20+02:00da
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