LA BOZZA DI PROPOSTE VAN ROMPUY. La bozza di proposte per rafforzare l’Ue che sarà presentata giovedì in occasione del vertice di Bruxelles. PARIGI, VERTICE DEI MINISTRI DI FRANCIA, GERMANIA, ITALIA E SPAGNA. Dopo la battuta di arresto di lunedì, le Borse europee tutte altalenanti: Piazza Affari -0,42%, Parigi -0,15%, Londra – 0,03%
BRUXELLES – Controllo comune sui bilanci degli Stati, necessità di ottenere l’approvazione preventiva dei piani di bilancio dai propri partner, e in prospettiva anche condivisione dei debiti, ad esempio con gli eurobond. Sono questi alcuni degli aspetti salienti della bozza di proposte per rafforzare l’Ue elaborata dai quattro esponenti di spicco cui è stato affidato questo incarico: il presidente della Commissione Jose Manuel Barroso, del Consiglio europeo Herman van Rompuy, della Bce Mario Draghi e dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. La bozza è stata già recapitata ai governi dell’Unione europea, questa mattina, in vista del vertice Ue che si terrà giovedì e venerdì.
IL DOCUMENTO – Il documento di sette pagine contiene una serie di proposte su profonde riforme, anche se delineate in termini abbastanza generici, sul funzionamento dell’Unione stessa, e che prevede anche un percorso a tappe. Si punta a concordare un primo rapporto di interim per ottobre, che porti a prime concrete decisioni a dicembre. Necessaria, secondo la bozza, una Unione bancaria fatta di una vigilanza unificata a livello europeo e un sistema di tutela dei depositi affidato al fondo salva Stati Esm. Secondo il testo, all’Unione europea dovrebbe essere consentito di richiedere modifiche ai bilanci nazionali.«La crisi finanziaria e del debito – afferma il rapporto diffuso a Bruxelles – ha messo in evidenza gli alti livelli di interdipendenza, particolarmente all’interno dell’area euro. L’agevole funzionamento dell’Unione economica e monetaria richiede non soltanto un’attuazione rapida e rigorosa delle misure già concordate» attraverso il rafforzamento della governance economica, «ma anche una mossa qualitativa verso l’unione di bilancio».
MECCANISMI – Pertanto, è l’indicazione di Van Rompuy, d’accordo con i colleghi di Bce, Commissione ed Eurogruppo, «in un contesto di maggiore messa in comune di decisioni sui bilanci commensurate alla messa in comune dei rischi, sono essenziali meccanismi efficaci per prevenire e correggere politiche di bilancio insostenibili in ogni Paese». È a questo scopo che il rapporto sostiene la necessità di decisioni comuni su deficit e debito nell’eurozona, nella consapevolezza che «le politiche nazionali non possono essere decise in isolamento se i loro effetti si propagano rapidamente nell’insieme dell’area euro». Dunque «queste politiche nazionali devono riflettere pienamente la realtà di far parte di un’Unione monetaria», si legge ancora nel testo, secondo cui «ci devono essere modi per assicurare il rispetto, quando ci sono effetti negativi per gli altri membri dell’Ue: questo è necessario per garantire il livello minimo di convergenza richiesto perchè funzioni in modo efficace».
I ministri delle Finanze di Germania, Francia, Italia e Spagna si riuniranno oggi a Parigi in vista del cruciale vertice dell’Unione Europea previsto alla fine di questa settimana. Lo ha detto il ministro delle finanze francese Pierre Moscovici. «Vogliamo lavorare con la Germania» ha detto Moscovici alla radio France Info. All’incontro parteciperà anche il commissario europeo agli Affari Economici e Monetari, Olli Rehn, per l’Italia ci sarà invece il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli.
BORSE – Le Borse europee, dopo le ondate di vendite che lunedì hanno affossato i listini in un clima di nervosa confusione, hanno prima tentato il rialzo e poi hanno proseguito in modo altalenante. A Milano il Ftse-Mib segna un -0,42%, dopo la caduta da oltre 4 punti accusata lunedì. Parigi si attesta al -0,15%, Francoforte al -0,15%, Londra segna un -0,03% e Madrid è in risalita, con un +0,15% nonostante la nuova raffica di declassamenti di rating annunciata dall’agenzia Moody’s sulle banche del paese. Proprio le attese sulle decisioni di Moody’s, anticipate da speculazioni di Borsa rivelatesi fondate, potrebbero aver contribuito alle forti vendite che hanno investito l’Europa. Ma non è l’unico sviluppo che potrebbe aver pesato: in mattinata la Spagna ha formalizzato la richiesta di aiuti ai partner dell’area euro per soccorrere le sue banche in dissesto e lunedì sera è toccato a Cipro, che invece chiede un salvataggio dello Stato vero e proprio (e che peraltro si è vista declassare i titoli di Stato a livello «spazzatura» dall’agenzia Fitch).
IL VERTICE – Intanto si teme che ancora una volta i leader europei non siano in grado di concordare manovre in grado di arginare il deterioramento dei mercati. Forse anche per questo è stato convocato un inatteso incontro a quattro, stasera a Parigi, tra ministri delle Finanze di Germania, Francia, Italia e Spagna, mentre mercoledì sempre nella capitale francese il presidente Francois Hollande riceverà la cancelliera Angela Merkel per una bilaterale che servirà nuovamente a preparare il Consiglio europeo. Restano sotto pressione i titoli di Stato, con tentativi di stabilizzazione dopo nuovi aumenti dei rendimenti visti inizialmente stamattina. I tassi retributivi dei Btp decennali, che sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo e che ieri sono tornati al di sopra della soglia allarmistica del 6%, si attestano al 6,05%. Il loro differenziale o «spread» rispetto ai Bund della Germania resta a4,55 punti percentuali, o 455 punti base, valori prossimi a quelli cui era risalito lunedì. In un clima che resta nervoso l’euro recupera qualcosa a 1,2514 dollari.