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Istat: commercio, le vendite crollano del 6,8%. Un calo così non si vedeva dal 2001. Crisi: meno di un italiano su due andrà in vacanza

ISTAT: AD APRILE VENDITE AL DETTAGLIO GIù DEL 6,8%. Le famiglie comprano sempre meno, scendono anche gli acquisti del settore alimentare (-6,1%). Secondo un’indagine di Federalberghi saranno 27,8 milioni, pari al 46,1% della popolazione, i cittadini che partiranno questa estate. Il 79% sceglie l’Italia, il 6% ha cambiato meta dopo il sisma in Emilia

Minimo record per la fiducia dei consumatori a giugno. L’indice calcolato dall’Istat è sceso da 86,5 a 85,3 (qui il report integrale, ndr), il livello più basso dall’inizio delle serie storiche nel gennaio 1996. Il clima economico generale scende in misura marcata (da 64,2 a 59,7), mentre il clima personale segna una lieve diminuzione (da 95,2 a 94,8). Risultano in calo sia l’indicatore riferito al clima futuro (da 75,7 a 72,9), sia, in misura minore, quello della situazione corrente (da 96,4 a 95,5).
E anche i giudizi e le aspettative sulla situazione economica dell’Italia risultano in peggioramento: il saldo dei primi scende leggermente (da -140 a -141), mentre quello relativo alle aspettative registra un calo marcato (da -81 a -92). Aumenta il saldo relativo alle attese sulla disoccupazione (da 114 a 121).
Notizie negative che si susseguono ormai ogni giorno e che sembrano non meravigliare più nessuno.

Confesercenti: “Colpa della pressione fiscale eccessiva”
– “I dati diffusi oggi dall’Istat  sulla fiducia dei consumatori non possono purtroppo meravigliare, anche se destano grande preoccupazione”. Secondo Confesercenti, “il calo della fiducia registrato è il risultato non solo della lunga recessione, ma anche di un’eccessiva pressione fiscale, che ha compresso i consumi, e della visibile assenza di un piano per tornare a crescere”.

I consumatori: “Agghiacciante” – “Un dato agghiacciante, che testimonia come il  livello raggiunto dagli oneri che pesano sulle spalle delle famiglie, a partire dall’Imu, incidano in maniera negativa sulle condizioni e sulle aspettative di queste ultime”, sostengono Federconsumatori ed Adusbef. “Basta guardare a questi esempi per comprendere gli enormi  sacrifici che le famiglie sono costrette a sostenere in questo difficile momento”, denunciano le associazioni a difesa dei consumatori che chiedono un intervento di riequilibrio “con politiche di investimento per dare lavoro soprattutto ai giovani, aumentando così il potere di acquisto delle famiglie”.

Squinzi: “In caso default Pil crollerebbe del 25-50%” – Intanto, sempre venerdì 22 giugno, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, parlando della crisi e dei sui effetti sull’economia reale ha detto che un default dell’area euro “porterebbe, soltanto nel primo anno, un crollo del Pil tra il 25 e il 50 per cento”. Per questo, sostiene il numero uno di viale dell’Astronomia, si deve agire subito contro la crisi e “con fermezza”, ha aggiunto, “l’alternativa che si prospetta è delle più nere”.

Meno di un italiano su due andrà in vacanza in questa estate appena iniziata: è quanto emerge da una indagine svolta da Federalberghi e Amadeus Italia. Lo studio stima che gli italiani in vacanza, tra maggiorenni e minorenni, saranno 27,8 milioni, pari al 46,1% della popolazione italiana. Il 6% degli italiani, poi, si sarebbe lasciato condizionare dagli eventi sismici in Emilia, cancellando la prenotazione o scegliendo un’altra località.

Per quanto riguarda i vacanzieri maggiorenni (il 42.8%), si registrano punte soprattutto fra i giovani (nella fascia 18-24 anni il 64%, dai 25-44 anni il 50%), residenti al Nord Ovest (il 55%) e nel Centro Italia (43%), in grandi centri abitati (47%) e fra chi ha un elevato livello di scolarizzazione (58%).

Secondo il sondaggio, il 79% degli intervistati ha scelto o sceglierà l’Italia come meta della sua vacanza principale, solo il 15% andrà all’estero. Il 6% non ha ancora deciso la sua destinazione. Rispetto allo scorso anno, si registra un incremento delle località italiane a discapito di quelle straniere: nel 2011 la vacanza principale è stata trascorsa nel 67% dei casi in Italia e nel 19% all’estero. Solo il 14% afferma di non essersi messo in viaggio. Per quanto riguarda le prenotazioni il canale privilegiato rimane ancora il web, scelto dal  21% degli intervistati. Di questi, il 10% ha prenotato solo il trasferimento (volo, auto, treno), il 9% l’offerta completa e l’8%  solo l’alloggio.

Redazione Online

Istat: commercio, le vendite crollano del 6,8%. Un calo così non si vedeva dal 2001. Crisi: meno di un italiano su due andrà in vacanzaultima modifica: 2012-06-26T16:50:34+02:00da
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