L’Eliseo: «Accordo sulla crescita, non sugli interventi per le economie deboli». Il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble al Wsj: «Pronti a discuterne, serve vigilanza stretta sui conti pubblici dei Paesi»
BERLINO – A poche ore dall’avvio del vertice europeo, la Germania si è detta disposta ad aprire agli eurobond, e cioè alla mutualizzazione del debito sovrano dei Paesi dell’Eurozona, ma soltanto se ci sarà uno «zar» europeo a vigilare sui conti pubblici dei 16 Paesi dell’euro. Lo ha fatto con Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, in un’intervista concessa al Wall Street Journal. Ma quando, tenuto conto del fuso orario americano, la notizia ha fatto il giro delle redazioni ed è stata rilanciata dai media di mezza Europa, Berlino ha fatto dietrofront: gli eurobond – ha precisato lo stesso ministero delle Finanze accreditando l’ipotesi di un fraintendimento delle parole del ministro, si possono fare solo dopo una Unione sui bilanci, e l’uso di Efsf o Esm – ovvero i fondi salvastati – per acquistare bond sotto stress può avvenire solo nell’ambito delle regole già previste.
INVERSIONE DI MARCIA – La Germania torna dunque ad allinearsi alla posizione più intransigente della cancelliera Angela Merkel che nei giorni scorsi aveva detto che gli eurobond non sarebbero mai passati finché fosse stata in vita. L’utilizzo dei fondi di salvataggio europei per l’acquisto dei titoli dei Paesi in difficoltà non è dunque considerato tra le opzioni, soprattutto non sono considerate «recenti proposte» che vorrebbero «interventi automatici» senza «una formale richiesta da parte dei governi». Il segnale di apertura aveva avuto un effetto immediato sui mercati: a Piazza Affari, dove il listino stava muovendosi in territorio negativo, si era bruscamente invertita la rotta, con valori positivi per l’Ftse All Share (+0,5%) e per l’Ftse Mib (+0,64%). Shaeuble ha anche detto che la Germania è pronta a misure di breve termine contro la crisi dell’euro.
«NIENTE INTESA SU ITALIA E SPAGNA» – In mattinata sulle prospettive del vertice era intervenuto anche il presidente francese François Hollande, facendo notare come Francia e Germania – protagoniste ieri di un incontro bilaterale – abbiano trovato un accordo sulle misure per stimolare la crescita, ma restano divise sugli aiuti a breve termine per stabilizzare le economie europee più fragili, a partire da Italia e Spagna. «Abbiamo trovato fortunatamente dei punti in comune sulla crescita – ha spiegato Hollande alla tv France2 – Angela Merkel si è mossa nella direzione che volevo». «C’è anche un’intesa – ha aggiunto – sulla tassazione delle transazioni finanziarie, ma dobbiamo ancora trovarlo sulla stabilità. La discussione è in corso, è normale. Dobbiamo agire – dice ancora – in aiuto dei paesi che ne hanno bisogno: Spagna e Italia». Hollande, insomma, si schiera a favore di Roma e Berlino e spera di riuscire a superare le resistenze tedesche.