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Totò e Alino, ancora staffetta La fantasia azzurra al potere

Coppia Confermato Balotelli, i due talenti si dividono minuti di gioco e responsabilità. Parte Cassano, poi l’estro di Diamanti: «Ho sempre creduto in me»

VARSAVIA – L’antico o il moderno? Il titolare stanco o il riservista carico come una molla? Cassano-Diamanti era l’ultimo grande dubbio di Cesare Prandelli. Fino a ieri le quotazioni di «Alino» sembravano in netto rialzo. Poi le parole del commissario tecnico hanno rimesso Fantantonio al suo posto, nel cuore dell’Italia. Senza ovviamente tagliare fuori l’autore del rigore decisivo contro l’Inghilterra.

Da quando è rientrato in campo ad aprile, Cassano non ha mai giocato una partita intera (320′ in 7 gare rossonere) e questo Europeo ha confermato la regola: 65′ contro la Spagna (dentro Giovinco), 83′ contro la Croazia (ancora Giovinco al suo posto), 63′ contro l’Irlanda (debutto per Diamanti) e 78′ contro l’Inghilterra, con il giocatore del Bologna protagonista anche nei supplementari. Su queste basi, pensare a una staffetta anche oggi è naturale, con Cassano in campo dall’inizio, motivato a riscattare l’ultima partita deludente: la parabola, soprattutto atletica, del barese, potrebbe essere calante, ma è del tutto plausibile che in una partita del genere Prandelli voglia puntare ancora su Antonio accanto a Balotelli. Tra i due talenti irregolari del nostro calcio l’intesa è cresciuta, come anche la pressione per i gol che sono arrivati solo nella partita contro l’Irlanda, la squadra con la peggior difesa della fase a gironi. Per Cassano, prima ancora che per SuperMario, è un’ultima chiamata per dimostrarsi decisivo. E per ricambiare la fiducia del c.t., che su di lui ha sempre puntato.

Balotelli ha 21 anni, ma con la Germania ha già un passato da riscattare. Il 26 giugno 2009 a Helsingborg, Mario giocò una splendida semifinale nell’Europeo Under 21 contro i tedeschi. Il problema è che Neuer, portierone che nel frattempo è passato dallo Schalke 04 al Bayern Monaco, quella sera parò di tutto e di più, salvando più volte su Balotelli. E la Germania vinse con un tiro da quaranta metri. Stasera l’andamento della partita non sarà certo a senso unico e l’attaccante del City deve monetizzare le occasioni. Assieme a Cassano, o con l’ispirazione di Diamanti: il talento del Bologna, arrivato tardi al grande calcio (è del 1983), ha la tipica fame di chi ha sognato e lavorato a lungo per vivere da protagonista una serata del genere.

«Alino» è un fantasista moderno, perché ha un sinistro magico ma anche una tenuta atletica (e una grinta) da mediano: corre molto e fa correre il pallone. Il suo utilizzo può dare senz’altro qualcosa di nuovo al peggior attacco tra le semifinaliste: Diamanti (8 gol con il Bologna quest’anno, record personale in A) finora ha giocato tre volte in nazionale. Due in questo Europeo e una, la prima, nel novembre 2010 a Klagenfurt contro la Romania: solo il primo tempo, poi uscì, anche perché aveva la febbre alta e l’aveva tenuta nascosta al c.t.

Il ragazzo cresciuto a Prato nella stessa squadra di Paolo Rossi e Bobo Vieri (il Santa Lucia) in questi giorni ha attirato le attenzioni dei tedeschi soprattutto perché in una «nazionale di tatuati», come hanno titolato in tono spregiativo alcune testate, «Alino» è il bomber incontrastato, con più di venti griffe sulla pelle. Ma tutto questo adesso interessa poco, semmai quello che conta è il prossimo tatuaggio, magari con la data di oggi o con una bella coppa.

Perché Diamanti, è meno collaudato di Cassano, ma di sicuro ha più fame. E più rabbia. Nella risposta a caldo dopo la vittoria sugli inglesi c’è molto del personaggio: «Non sono sorpreso di me, ci ho sempre creduto, anche quando giocavo in C o in Interregionale…». Anarchico e orgoglioso: c’è un altro «matto» di classe pronto a far volare questa Italia.

Paolo Tomaselli

Totò e Alino, ancora staffetta La fantasia azzurra al potereultima modifica: 2012-06-28T13:04:00+02:00da
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