Nel corso dell’incontro con le regioni la precisazione del presidente del consiglio. «L’obiettivo è limitare gli sprechi e non i servizi». Grilli conferma: «Taglio del 20% dei dirigenti e del 10% dei dipendenti della Pa»

ROMA – « Siamo contrari a tagli lineari fatti con l’accetta». L’operazione di spending review non è una nuova manovra di finanza pubblica ma un’operazione strutturale per evitare che tra ottobre e dicembre si debba aumentare l’Iva, e per fare questo servono 4,2 miliardi. È quanto ha affermato il premier Mario Monti nel corso dell’incontro con gli enti locali e le parti sociali. Secondo quanto avrebbe sottolineato Monti, l’obiettivo della spending review è «eliminare gli sprechi e non ridurre i servizi». L’intenzione sarebbe quindi quella di evitare «tagli lineari guardando alle più alte priorità». Da qui, quella frase («Siamo contrari a tagli lineari fatti con l’accetta») pronunciata proprio da Monti. Che l’intervento sia prioritario lo ha confermato anche il vice-ministro del Tesoro, Vittorio Grilli: «l’Italia è sorvegliata speciale nell’Eurozona». E poi il viceministro ha confermato l’indiscrezione pubblicata qualche giorno fa: nella spending review è previsto il taglio del 20% dell’organico dei dirigenti della Pa e del 10% dei dipendenti.
L’ITER – L’iter della revisione di spesa pubblica, ha spiegato il presidente del consiglio, è diviso in tre fasi: la prima avviata la scorsa settimana con i tagli alla presidenza del Consiglio e al Tesoro. La seconda sta per partire con il decreto legge in discussione. La terza arriverà tra qualche settimana con un altro dl per la riorganizzazione delle amministrazioni periferiche.
Ai rappresentanti delle autonomie Monti avrebbe assicurato la compartecipazione alle scelte sulla spending review. I tagli, a quanto pare, si concentreranno su sette settori.
«È evidente – ha commentato il leader della Cgil Susanna Camusso – che se il governo pensa di procedere al taglio degli organici e alla riduzione dei servizi getta benzina su una situazione molto difficile». La Cgil ha poi avvertito che, insieme con le altre organizzazioni sindacali, è pronta allo sciopero se fossero confermati i tagli agli organici nella pubblica amministrazione e ai servizi. Sull’eventualità di deroghe alla riforma Fornero per il pensionamento dei dirigenti pubblici, Camusso ha precisato: «così si creano gli estremi per aprire un conflitto sociale insopportabile». Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha ribadito che «occorre incidere di più sugli sprechi e sui conflitti di potere tra gli apparati dello Stato». «Non vorrei – ha aggiunto il leader della Uil Luigi Angeletti – che di tutte le vostre buone intenzioni restasse solo il taglio del personale della Pa».
FONDI DISPONIBILI – «Mi auguro che dallo spending review ci sia veramente la possibilità di avere fondi disponibili per pagare i fornitori e anche per destinare quota parte di queste risorse agli investimenti che sono necessari», replica il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenendo all’assemblea annuale dell’Unione industriale a Pisa. «Dobbiamo – ha concluso – far ripartire l’edilizia, il mondo delle costruzioni perchè, non dimentichiamolo, è il modo più virtuoso per far ripartire la crescita». Il leader della Cisl ha poi aggiunto: «La revisione del pubblico impiego si deve fare in coerenza e applicando l’accordo che il sindacato ha siglato con il ministro Patroni Griffi un mese fa».
L’INCONTRO – Dopo il vertice con gli enti locali, il governo ha incontrato sindacati e imprese. Con il premier Mario Monti, nella sala Verde di Palazzo Chigi, anche i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl (Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella), il presidente portavoce di Rete imprese Italia, Giorgio Guerrini, il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, e i rappresentanti di Abi, Ania e Alleanza Cooperative. «Non c’è la necessità di una manovra aggiuntiva» avrebbe ribadito il presidente del consiglio, mentre da più parti si levavano cori di critiche e preoccupazioni sui tagli. In particolar modo dagli enti locali: «Con il principio dei tagli lineari alla sanità il governo premia le cicale e le formiche, nel loro piccolo, si incazzano». Così il presidente del Veneto Luca Zaia, citando il popolare libro di Gino e Michele. «Siamo molto allarmati da questo atteggiamento non trasparente – ha aggiunto il sindaco di Roma e presidente del Consiglio dell’Anci, Gianni Alemanno -. Siamo al limite: abbiamo grosse difficoltà a garantire i servizi essenziali o il trasporto»