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Muore Pininfarina, genio dell’auto

Senatore a vita ed ex presidente di confindustria, muore all’età di 85 anni. Imprenditore e designer. Era malato da tempo. La sua azienda divenne celebre per l’eleganza dei modelli

Addio a uno dei geni del made in Italy. È morto questa notte nella sua casa torinese (al cui capezzale c’erano la moglie Giorgia e i figli Lorenza e Paolo) il cavaliere del Lavoro Sergio Pininfarina, figlio dello storico carrozziere Gian Battista «Pinin». Era nato Farina a Torino l’8 settembre 1926, e nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 23 settembre 2005. È stato anche presidente della Confindustria dal 1988 al 1992 e deputato al Parlamento europeo dal 1979 al 1988. Ha votato nel 2006 la fiducia al governo Prodi II. Da tempo malato, ricopriva la carica di presidente onorario del gruppo omonimo. Per Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria «se ne va un simbolo del Made in Italy. «Ho avuto modo di conoscerlo e presentarlo in Confindustria. Pininfarina è stato uno dei grandi dell’industria italiana,è una grossa perdita».

IL COMANDO – Laureato in Ingegneria Meccanica nel Politecnico di Torino nel 1950 aveva preso il timone dell’azienda nel 1961, gli anni della sperimentazione e della collaborazione con diverse case automobilistiche straniere, tra cui la francese Peugeot. E’ con lui che l’impresa di famiglia, con i connotati di un’impresa artigianale diventa a tutti gli effetti una realtà industriale. Gestisce infatti il processo di industrializzazione del gruppo di Grugliasco (i nuovi stabilimenti si stabiliranno qui nel 1967), stringendo accordi con alcuni colossi dell’auto. Passaggio che precede di un anno il suo arrivo alla cloche di comando, con la produzione per conto della Alfa Romeo di 27.000 Giulietta Spider nata in Pininfarina, ispirandosi a quella che è sempre stata considerata uno dei capolavori assoluti del design dell’auto, la Lancia Aurelia B24. Ma è proprio nel decennio ’60 quello che segna la creazione di alcuni tra i modelli più famosi, come l’Alfa Romeo Spider “Duetto”, la Lancia Flaminia, Lancia Flavia coupé, la Dino 246 e le Fiat “124 Sport Spider”, “Dino Spider”.

LA QUOTAZIONE – Nel 1986 l’azienda decide un ulteriore salto di qualità con la quotazione delle sue azioni in borsa, mentre le sue attività produttive sono rivolte verso altri modelli che hanno fatto la storia dell’automobile, tra i quali Ferrari Testarossa, Alfa Romeo Spider, Fiat Fiorino, Lancia Thema Station Wagon e molte Peugeot. Per quanto riguarda il reparto design e progettazione sono di questi anni nuovi accordi all’estero con Daewoo, Cadillac (ad esempio la Cadillac Allanté), Bentley e Mitsubishi.

GLI STABILIMENTI – Il gruppo attualmente dispone di tre stabilimenti tutti in provincia di Torino: il centro di design e ingegneria di Cambiano, l’impianto di San Giorgio Canavese e quello di Bairo. Nell’ottobre del 2009 il centro di verniciatura e lastroferratura di Grugliasco (TO), viene però ceduto alla finanziaria della Regione Piemonte, Finpiemonte, che ha affittato l’impianto alla De Tomaso dell’imprenditore Gianmario Rossignolo, ex dirigente Fiat. Pininfarina mantiene la galleria del vento presso lo stesso stabilimento di Grugliasco. L’11 ottobre del 2011 viene annunciata la chiusura dello stabilimento di San Giorgio Canavese.

IL DOLORE PER LA MORTE DEL FIGLIO- Nel 2008 un terribile lutto lo colpisce: la morte degli figlio Andrea, all’epoca amministratore delegato dell’azienda, scomparso in un tragico incidente stradale me

Redazione Online

Muore Pininfarina, genio dell’autoultima modifica: 2012-07-03T15:42:38+02:00da
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