La procura presenta una rogatoria per il sequestro. Denaro nelle disponibilità del figlio Massimo. Sarebbero i soldi accumulati dell’ex sindaco mafioso di Palermo
PALERMO – Quei 12 milioni potrebbero essere il tesoro di don Vito Ciancimino, l’ex sindaco mafioso di Palermo morto dieci anni fa. La guardia di finanza ha individuato in Svizzera l’ingente somma di denaro nelle disponibilità di Massimo Ciancimino, figlio di don Vito. La Procura ha già presentato rogatoria con lo scopo di sequestrare e poi confiscare il denaro che potrebbe far quadrare un’altra tessera del puzzle composto dai favori e gli affari tra l’uomo politico e Cosa nostra su cui le Fiamme gialle indagano da mesi.
CIANCIMINO JR – I finanzieri, come riporta il Giornale di Sicilia, stanno appurando se Massimo Ciancimino abbia riattivato i vecchi conti o se abbia scelto altri canali per utilizzare il denaro. Già condannato a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni per riciclaggio dei beni del padre, Ciancimino junior è anche accusato di calunnia e detenzione di esplosivi.
DARO’ TUTTO IN BENEFICENZA – «Qualunque somma si dovesse trovare in Svizzera, Romania e in qualunque altro posto che sia riconducibile a me la darò in beneficenza alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto e alle famiglie delle vittime della mafia». È quanto dichiara il figlio di don Vito, Massimo Ciancimino, commentando il ritrovamento in Svizzera di 12 milioni di euro a lui intestati. E in merito alla trattativa Stato-mafia, di cui resta comunque uno dei principali testimoni, Ciancimino jr sottolinea: «Se questa fuga di notizie nasconde il tentativo da parte di qualche Procura o della Finanza di condizionare le mie dichiarazioni ai magistrati sulla trattativa, qualcuno ha fatto male i conti. Vedo che la saga della caccia al tesoro – conclude – non smette di avere spazio sulle cronache».