EUROGRUPPO. Entro fine mese Madrid riceverà la prima tranche da 30 miliardi
BRUXELLES – Alla fine, un risultato importante è stato ottenuto: l’Eurogruppo, il vertice dei ministri finanziari della zona euro, ha stabilito che la Spagna in difficoltà per le sue banche riceverà un primo versamento di 30 miliardi di euro, entro la fine di luglio. Questo prestito servirà appunto a ricapitalizzare le banche spagnole più oberate dal debito e dalle conseguenze delle vecchie “bolle immobiliari”. Si tratta di un “accordo politico”, così è stato spiegato a Bruxelles, legato a un “progetto di memorandum”: cioè a condizioni scritte ben precise, ma certo non schiaccianti come quelle già imposte alla Grecia. L’Eurogruppo ha concordato inoltre di concedere alla Spagna un anno in più per riportare il proprio deficit sotto la soglia del 3%. E la durata del prestito potrà prolungarsi fino ai 15 anni.
IL SEGNALE ATTESO – Per Madrid è una boccata d’aria decisiva. Ed è soprattutto il segnale che l’Eurozona non si volta dall’altra parte, è decisa ad agire. I 30 miliardi non saranno naturalmente la soluzione definitiva del problema, che verrà riesaminato nell’altro Eurogruppo già fissato per il 20 luglio, e ancora a settembre. Ma questo dev’essere, ed è, il tappo dell’emergenza, il rimedio anti-panico per evitare che il contagio finanziario già arrivato alla Grecia, e a Cipro, possa raggiungere anche Madrid. Come l’Italia, anche la Spagna è troppo grande perché l’Eurozona possa permettersi di perderla.
IL RUOLO DELLA BCE – Un’altra decisione importante è stata presa nella notte dai ministri dell’Eurogruppo: è stata resa operativa l’intesa di fine giugno che prevede che la Bce sia l’agente del fondo salva Stati Efsf-Esm per l’acquisto dei bond sul mercato secondario, in funzione anti-spread. Un nuovo sì alla linea dell’Italia, approvata nell’ultimo vertice dei capi di governo e rimessa in discussione nei giorni successivi da alcuni Paesi nordici. «L’accordo va nella direzione auspicata dall’Italia», avevano riferito fonti italiane, poco dopo che il presidente del Consiglio aveva lasciato in anticipo la riunione.