IL PRESIDENTE ANCI. Primi cittadini in piazza contro i tagli lineari, l’impostazione del decreto andrebbe «radicalmente cambiata»

L’Anci, Associazione nazionale comuni italiani, ha organizzato per martedì 24 luglio la manifestazione di protesta dei sindaci contro la spending review. Rappresentanti dei primi cittadini italiani si ritroveranno per manifestare davanti al Senato, secondo quanto ha annunciato il presidente dell’Anci, Graziano Delrio.
INCIDE SULLA PELLE VIVA DEI CITTADINI – Delrio ha spiegato che L’obiettivo è « far capire ai parlamentari la gravità dell’impostazione» di questa revisione della spesa, perché il provvedimento in realtà non contiene gli sprechi ma determina «tagli lineari» che incidono sulla «pelle viva dei cittadini, peraltro a quattro mesi dalla chiusura dei bilanci», quindi sui servizi erogati e imponendo ai comuni di aumentare le tasse. Delrio ha spiegato che il provvedimento imporrà un ulteriore taglio del 23% alla spesa corrente che si aggiunge agli 8 miliardi di riduzione già operata nel corso degli ultimi due anni. Il quadro invece è ancora peggiore se confrontiamo il periodo 2007-2013, nel quale – ha ricordato Delrio – il contributo dei Comuni è stato pari a 22 miliardi di euro». Per l’Anci servirebbero invece dei tagli davvero puntuali. Pertanto l’impostazione della spending review andrebbe «radicalmente cambiata».
CRITICA AI PARTITI – «Come sindaci non capiamo il giudizio positivo dato dalle forze politiche al decreto varato dal governo sul taglio dei costi», ha aggiunto Delrio. «La questione vera è che bisognerebbe lavorare sui costi standard».
ALEMANNO: FALSA SPENDING REVIEW – «Con questo provvedimento molti Comuni andranno in default e molti altri saranno costretti ad aumentare le tasse locali – ha rincarato la dose il sindaco di Roma Gianni Alemanno – Il parlamento deve fare emendamenti sostanziali. L’entusiasmo è fuori luogo: questa è una falsa spending review». Roma rischia di perdere 50 milioni di euro, e il primo cittadino aggiunge: «Voglio evitare in tutti i modi di aumentare le tasse che già oggi sono al massimo. E voglio evitare tagli sociali: non voglio lasciare in strada i diversamente abili, o chiudere asili e mense».