LE REAZIONI AL DECLASSAMENTO DA PARTE DI MOODY’S. Squinzi: Italia più forte. L’Idv attacca Monti: è un fallimento
Critiche all’agenzia di rating anche dalla Commissione Europea. Attacchi al governo Monti. Attribuzione di responsabilità all’Europa e all’euro. A poche ore dal declassamento dell’Italia da parte di Moody’s, scatta l’analisi sul provvedimento. Il premier, da parte sua, commenta: «È una disgrazia, però il mercato ci ha premiati – ha detto Mario Monti durante la conferenza dei big dei media e della new economy riuniti a Sun Valley. Le parole di Monti sono state riferite dall’imprenditore Gianfranco Zoppas, che ha assistito all’intervento di Monti insieme, tra gli altri, al presidente della Fiat, John Elkann – . Siamo virtuosi e invece di premiarci ci puniscono» ha aggiunto il presidente del consiglio. Il sistema bancario italiano è solido, ha spiegato Monti al conclave di Sun Valley, mentre sul fronte della riforma del lavoro «si è appena cominciato e occorre fare di più».
LA COMMISSIONE UE – La Commissione Ue ha invece considerato inappropriato il «timing» dell’annuncio dell’agenzia di rating. Lo ha detto il portavoce Simon O’ Connor ribadendo il giudizio positivo di Bruxelles sugli «sforzi senza precedenti» che l’Italia sta facendo per le riforme e il risanamento dei conti pubblici. «Penso che ci si possa legittimamente porre delle domande sull’appropriatezza della tempistica – ha detto O’ Connor – di questo declassamento e non è la prima volta che si pone questa questione»
IL GOVERNO – «È un giudizio del tutto ingiustificato e fuorviante perché non tiene conto del grande lavoro che il nostro Paese sta facendo» commenta il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera. «Moody’s non riconosce le azioni concrete che sono state prese ed avviate e non riconosce l’impegno dimostrato nella gestione dei nostri conti pubblici – aggiunge Passera – ma credo che i mercati questo riconoscimento lo daranno nel tempo perché il lavoro del governo continuerà forte, come è stato fino ad adesso».
CONFINDUSTRIA E SINDACATI – «L’Italia e il nostro sistema manifatturiero sono molto più forti di quello che appare dal giudizio di Moody’s» è la reazione del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. «Non ci ha mai convinto, anche in passato, la tempistica delle osservazione delle agenzie di rating nei confronti del nostro paese tuttavia, in una economia globalizzata e sottoposta ogni giorno ai giudizi dei mercati» è invece il commento del leader della Cisl Raffaele Bonanni.
L’IDV: IL GOVERNO HA FALLITO – Diversa la posizione dell’Italia dei valori che attacca Monti: «Fallimento è l’unica parola che definisce chiaramente l’operato del governo e della sua maggioranza Pdl-Pd-Udc» dice in una nota il responsabile lavoro e welfare del partito, Maurizio Zipponi. Più o meno dello stesso tenore le dichiarazioni di Beppe Grillo: «Lo spread è salito a quota 480 insieme al declassamento dei titoli pubblici a Baa2 da A3, a due soli passi dalla valutazione di titoli ‘junk’, spazzatura. Otto mesi di tasse – ha aggiunto Grillo – disoccupazione, espropri fiscali dei patrimoni privati per tornare al punto di partenza con un Paese più in ginocchio di prima».
CONTRO MOODY’S – «Il giudizio di Moody’s non convince, serve un’agenzia di rating europea indipendente» sostiene infine il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani. «Nono sono convinto che le osservazioni delle agenzie di rating siano sempre vere e trasparenti – spiega – non si sa per conto di chi lavorano. Fino ad ora quelle delle agenzie di rating sono state osservazioni a orologeria. Dobbiamo impedire che ci siano attività che danneggino la moneta unica e l’Europa».
LE ASSOCIAZIONI – «Il nostro Paese è solido, l’Italia è la sesta economia ad alto reddito del mondo. La sua capacità di generare prodotto è basata sul robusto contributo del secondo settore manifatturiero d’Europa, che ha subito forti contraccolpi dalla recessione ma che rimane vitale e in profonda trasformazione». Anche le Associazioni imprenditoriali – come Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e Rete Imprese Italia – replicano «all’ennesima valutazione destabilizzante» dell’agenzia Moody’s.