Respinta l’ultima istanza dei legali dell’ex patron della Parmalat. Non sconterà la pena ai domiciliari. Il Tribunale di sorveglianza: «Cure disponibili anche in regime detentivo»
NON COLLABORA – Nell’ordinanza con cui viene respinta la richiesta dei legali, il collegio del tribunale di Sorveglianza, presieduto da Franco Maisto, scrive che «Calisto Tanzi non ha dato prova di un significativo ripensamento delle proprie condotte antigiuridiche» e sostiene che «è assente una reale e proficua collaborazione con gli organi inquirenti».
IN OSPEDALE – L’ex patron della Parmalat, agli arresti da maggio 2011 con l’accusa di aggiotaggio dal Tribunale di Milano, rimarrà quindi nel carcere di Parma. Le condizioni di salute di Tanzi, che ha 73 anni, sono peggiorate negli ultimi mesi, tanto che è stato costretto al ricovero ospedaliero per diverse settimane. L’ex imprenditore è stato dimesso dall’ospedale Maggiore di Parma una ventina di giorni fa come hanno confermato i legali la settimana scorsa a margine dell’udienza al Tribunale di Sorveglianza che ha respinto più volte l’istanza per gli arresti domiciliari. Tanzi, per il filone principale del processo, è stato condannato dalla Corte d’Appello di Bologna a 17 anni e 10 mesi per il crack di 14,5 milioni.