AMMINISTRATIVE 2013. Il presidente della Provincia si candida alle primarie Pd e sfida Alemanno: «Roma sarà città verde, digitale e solidale»
ROMA – «Vi verrò a cercare casa per casa, strada per strada, quartiere per quartiere, per ascoltarvi, chiedervi aiuto e per diventare protagonisti. Insieme a voi mi candiderò sindaco di Roma». È così che il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, scioglie la riserva e presenta ufficialmente la sua candidatura nelle elezioni del 2013. Sul palco di piazza San Cosimato, il cuore di Trastevere, Zingaretti lancia la sfida alla destra del sindaco Gianni Alemanno per riconquistare al centrosinistra la Capitale. «A questo obiettivo ci voglio arrivare con tutti voi, costruendo una grande alleanza civica fatta di partiti, persone, associazioni e movimenti» aggiunge l’espondente del Pd. Le parole d’ordine della sua campagna? «Roma deve diventare una città verde, digitale, innovativa e solidale con dei migliori trasporti pubblici».
RIDARE SPERANZA ALLA CITTA’ – E così Gianni Alemanno dovrà vedersela contro il candidato forte del Pd capitolino, il presidente della Provincia che ha governato per quattro anni «con grande umiltà». «In tempi di cattiva politica può sembrare stravagante – dice – Abbiamo governato, mai contro qualcuno, ma avendo un’idea differente di come può essere gestita la cosa pubblica. Ora è tempo di ridare speranza, di costruire un progetto per Roma, di ricostruire una comunità». E poi una stoccata alla politica del sindaco Alemanno: «Privatizzare Acea è pura follia. Privatizzare significa non amare Roma».
PRIMARIE PARTECIPATE- Formalmente la sua candidatura dovrà superare lo scoglio delle primarie. Ma quello di Zingaretti è un nome pesante che circola già da tempo come possibile inquilino del Campidoglio. «Io sarò alle primarie – dice Zingaretti – con tutti voi e con un programma che scriveremo insieme anche con l’aiuto dei comitati e, da settembre, di un grande sito web, www.romapartecipa.it dove tutti potranno contribuire dando idee. Scriveremo un programma di riscossa per Roma coinvolgendo un milione di cittadini. Dovremo dare un grande segnale – ha aggiunto l’esponente del Pd – e cioè che la politica torna ad essere al servizio degli altri e non di se stessi».
LA TRASPARENZA – Ma, al di là di ogni programma scritto, «il primo punto del cambiamento è una svolta di cultura politica: occorre affermare la cultura della trasparenza, della politica come servizio e non privilegio. Non cederò mai all’antipolitica perchè so che la politica serve ai più deboli contro i più forti. L’antipolitica spesso nasce dal volto peggiore della politica. Noi non vogliamo mettere i fedeli per servire il principe, ma i migliori al posto giusto» dice.
ROMA HA PERSO LA BUSSOLA – E sul governo di Alemanno, il giudizio è negativo. «Roma sembra una città smarrita, che ha perso la bussola perchè troppo spesso la cosa pubblica non è stata gestita come si doveva» accusa Zingaretti. «Si potevano fare delle opere pubbliche e anche una raccolta differenziata porta a porta e invece siamo ancora qui a parlare di cose che non sono state fatte» aggiunge Zingaretti sottolineando che la crisi economica mondiale non può essere una scusa che giustifica alcuni fallimenti.
LA SVOLTA CIVILE – «E necessario – afferma Zingaretti – selezionare una nuova classe dirigente per Roma con nuovi metodi. Non vogliamo più i fedeli nei posti di potere per servire il principe, ma i migliori al posto giusto perchè così inizia la rivoluzione democratica». Per il presidente della Provincia, è quindi «tempo di ricostruire un’alternativa, di riprendere la strada della crescita e di costruire un progetto comune per Roma». L’esponente del Pd denuncia poi i problemi legati alla burocrazia, alla sporcizia e alla scarsa qualità dei servizi di trasporto pubblico nella capitale aggiungendo: «Dobbiamo cambiare il nostro modello di sviluppo. Il primo punto da cambiare in questa città – sottolinea – è affermare la cultura della legalità e per arrivarci occorre un nuovo patto civile nel quale vengono coinvolti i cittadini, un patto civile fatto di diritti e doveri per chiamare le persone a essere protagoniste di una svolta civile».