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UPI: «Con i tagli a rischio l’apertura delle scuole». Il New York Times: “Sicilia a rischio default come Atene”

L’ALLARME DEL PRESIDENTE DELL’UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA (UPI). Giuseppe Castiglione: metà delle province andrà in dissesto. Il quotidiano americano: “I problemi fiscali dell’isola potrebbero diventare simili a quelli della Grecia, travolgendo il Paese nonostante gli sforzi del governo e del premier”

Con i tagli previsti dalla spending review «non siamo nelle condizioni di poter assicurare l’apertura dell’anno scolastico». Giuseppe Castiglione, presidente dell’Upi (Unione delle province d’Italia), lancia l’allarme. E aggiunge: «La metà delle province andrà in dissesto». «Il tanto annunciato non apriranno le scuole, questa volta sarebbe vero, non è una esagerazione» dice anche Piero Lacorazza, presidente della provincia di Potenza.

ACCORPAMENTI – Castiglione entra ancora più in dettaglio nel corso di una conferenza stampa a Roma. In merito all’accorpamento di alcune province previste dal decreto legge sulla spending review, dice, «devono essere i territori a poter decidere». E sul termine previsto dei 40 giorni per procedere all’accorpamento l’Upi chiede al governo «un termine più congruo». «Siamo d’accordo sul risparmio delle spese e sulla maggiore efficienza – aggiunge Castiglione – ma il dimagrimento non può incidere su quelle che sono le funzioni principali degli enti, a partire dal tema dell’edilizia scolastica e dell’occupazione».
Sempre in tema di accorpamento, le Province chiedono che si «dia finalmente vita alle città metropolitane». «Siamo fiduciosi – conclude Castiglione – che il governo possa dare risposte concrete alle nostre speranze e già nel pomeriggio incontreremo i gruppi parlamentari».

I problemi di bilancio della Sicilia rischiano di sommergere l’Italia, con la Sicilia che in molti temono diventi “la Grecia d’Italia”.
Il New York Times pubblica sul suo sito una corrispondenza da Palermo di Rachel Donadio, in cui paventa che “i problemi fiscali” dell’isola potrebbero diventare simili a quelli Atene, “travolgendo” il Paese nonostante gli sforzi del governo e del premier Mario Monti in primis.
“La Sicilia è in difficoltà, ma l’Italia è in difficoltà”, dice Lombardo al corrispondente, sottolineando che l’isola è “a rischio default perché l’Italia è a rischio default. Abbiamo tagliato le spese ma non cresciamo”.

Il quotidiano riconosce che il presidente del Consiglio Monti è riuscito a tamponare l’emergenza dell’assenza di liquidità, ma suggerisce che “con la crisi del debito europea, le politiche locali potrebbero diventare un problema internazionale”.
Problemi siciliani che “evidenziano le sfide cui Monti si trova a fare fronte”, a partire, “dalla pressione dei leader europei e dei mercati internazionali per ridurre i costi della politica italiana”. Difficoltà che rappresentano anche un ‘memento’, “della fragilità italiana, mentre Monti sta lottando per impedire che il Paese sia costretto a chiedere interventi di salvataggio con gli onerosi termini che hanno colpito le economie di Grecia e Spagna”.
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Nei giorni scorsi, era statolo stesso Monti a cheidere informazioni certe sulle annunciate dimissioni del governatore siciliano Lombardo e iversi quotidiani avevano ripreso la notizia, sostenendo che il pressing del premier derivasse appunto dalla preoccupazione dei conti in rosso dell’isola. Preoccupazioni che il governatore isolano aveva respinto al mittente (l’intervista a SkyTG24).


Redazione Online

UPI: «Con i tagli a rischio l’apertura delle scuole». Il New York Times: “Sicilia a rischio default come Atene”ultima modifica: 2012-07-23T14:44:22+02:00da
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