IL CONFLITTO. Sale la tensione alla frontiera tra i due paesi, scontri nella notte tra i due eserciti. I ribelli mettono la bandiera alla Tour Eiffel
DAMASCO – Si allarga il conflitto siriano. Per la prima volta dall’inizio dello scoppio della rivolta in Siria, forze fedeli al regime di Damasco si sono scontrate nella notte con l’esercito giordano lungo il confine tra i due Paesi. Lo confermano all’Ansa fonti alla frontiera, dopo che gli attivisti siriani hanno pubblicato nelle ultime ore i video dei combattimenti notturni.
UCCISO UN BAMBINO – Le fonti precisano che tre soldati giordani sono stati feriti negli scontri, scoppiati quando le truppe di Damasco si sono spinte a ridosso della frontiera, nei pressi del villaggio giordano di Thuneiba occupando una torre di vedetta militare giordana. Due giorni fa alcuni colpi di mortaio sparati dal territorio siriano erano caduti nei pressi di Ramtha, senza causare feriti ma aumentando la tensione sul confine. Il governo giordano, tramite il suo portavoce Samih Mayta, non ha confermato l’accaduto ma ha riferito del coinvolgimento di alcuni civili. Un bambino siriano di tre anni è stato ferito a morte da soldati governativi di Damasco mentre, insieme alla famiglia, tentava di attraversare la frontiera al valico di Ramtha per fuggire in Giordania dalla provincia meridionale di Deraa, culla originaria dell’insurrezione contro il regime di Bashar al-Assad.
CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ – Nel frattempo l’Alto commissario Onu per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha denunciato a Ginevra le atrocità commesse in Siria e ha ribadito la convinzione che crimini contro l’umanità e di guerra sono commessi nel Paese. «Anche se tali conclusioni possono essere raggiunte solo da un tribunale, è mia convinzione, sulla base delle prove raccolte da varie fonti attendibili, che crimini contro l’umanità e crimini di guerra sono stati, e continuano ad essere commessi in Siria», ha detto l’Alto Commissario.
«ANNAN CAPRO ESPIATORIO» – Agitazione anche alle Nazioni Unite. Kofi Annan sente di essere stato trasformato in un capro espiatorio per il mancato compromesso tra le parti siriane in conflitto e la sostanziale inosservanza del suo piano di pace in sei punti, ma ciò nonostante non intende rinunciare ai propri compiti di mediatore nè tanto meno alla ricerca di una soluzione politica: lo hanno riferito fonti diplomatiche riservate molto vicine all’inviato speciale congiunto delle Nazioni Unite e della Lega Araba. In giornata, hanno proseguito le fonti, lo stesso Annan e il segretario generale del Palazzo di Vetro, Ban Ki-moon, avranno un colloquio sul futuro delle iniziative negoziali e dell’Unsmis, la Missione di Supervisione dell’Onu in Siria: avverrà a Londra, dove entrambi si trovano per l’apertura ufficiale dei Giochi Olimpici 2012.
LA FARNESINA – «Occorre aumentare al massimo la pressione da parte di tutti su Assad anche per scongiurare il rischio di un nuovo massacro». È il commento del ministro degli Esteri Giulio Terzi che si è detto «fortemente preoccupato» per le notizie «angoscianti» sull’assedio della città di Aleppo in Siria da parte delle forze governative. L’Italia, si legge in una nota dell Farnesina, è impegnata anche sul piano umanitario con interventi di emergenza già inviati sul terreno dalla Cooperazione Italiana, soprattutto a favore delle categorie più deboli della popolazione civile, a cominciare dai minori. L’Italia sta considerando inoltre la possibilità di inviare ulteriori aiuti umanitari.
TOUR EIFFEL – Una grande bandiera dei ribelli siriani è stata posta questa mattina presso la Tour Eiffel a Parigi «per attirare l’attenzione del mondo sulla situazione in Siria». Un piccolo gruppo di militanti dell’associazione France Syrie Démocratiè si è recato a piedi sul monumento simbolo della capitale francese: appena giunti sul posto, due militanti, figli del generale in pensione Aklil Hashem che vive negli Stati Uniti, hanno sistemato la bandiera sotto lo sguardo incuriosito dei turisti. «21.000 morti, 65.000 scomparsi, due milioni di rifugiati: queste sono le riforme criminali promesse da Bashar al Assad», hanno denunciato due manifestanti. «La Tour Eiffel è il simbolo della Francia. Siamo venuti qui perché ci sono i turisti. È per attirare l’attenzione del mondo intero su ciò che sta accadendo in Siria», ha spiegato Ibrahim Wetti.
LIBERATI FOTOREPORTER – Due fotografi, olandese e britannico, sequestrati il 19 luglio scorso nel nord della Siria, sono stati liberati giovedì e hanno raggiunto la Turchia. Lo riferisce il ministero degli Esteri olandese.