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Cassazione: «Valutare domiciliari per Lusi»

AVEVA SOTTRATTO 23 MILIONI ALLE CASSE DELLA MARGHERITA. La Corte chiede al tribunale del Riesame di rivedere la condizione dell’ex tesoriere: «unica pecca dell’ordinanza cautelare».

ROMA – Il tribunale del Riesame di Roma dovrà valutare, motivando, se concedere o meno gli arresti domiciliari all’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, accusato di aver sottratto 23 milioni alle casse del partito poi confluito nel Pd. Lo scrive la Cassazione nella sentenza, depositata oggi, e relativa all’udienza dello scorso 31 luglio che ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia dello scorso 24 maggio. Secondo la Cassazione, esiste il rischio di fuga, ma «i giudici del Riesame non hanno speso neanche una parola» per spiegare il no alla richiesta dei domiciliari.

«AI COMMERCIALISTI CONCESSI I DOMILIARI»- Per la Cassazione, l’omessa motivazione sul no ai domiciliari è l’unica pecca dell’ordinanza cautelare che non ha considerato che Lusi non ricopre più l’incarico di tesoriere della Margherita. Sempre con riferimento alla stessa inchiesta nella quale è coinvolto Lusi, la Cassazione sottolinea che ai commercialisti Montecchia e Sebastio, anche loro colpiti da misura cautelare, sono stati concessi i domiciliari.

«RISCHIO DI INQUINAMENTO PROVE» – A carico dell’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, in maniera corretta, il tribunale del Riesame di Roma ha individuato il rischio di inquinamento probatorio tramite «depistaggio giornalistico e distruzione materiale delle prove». Lo scrive la Cassazione nella sentenza 31503 nella quale spiega le ragioni per le quali ha confermato la sussistenza del rischio che vengano compromesse le indagini.

Redazione Online

Cassazione: «Valutare domiciliari per Lusi»ultima modifica: 2012-08-02T17:28:52+02:00da
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