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Altro scandalo all’Acea: due funzionari lasciavano il lavoro per vendere auto

INCHIESTA. Sono il capo della sicurezza e della sezione informatica: denunciati per peculato, truffa e falso. Si indaga anche per rimborsi spese irregolari

ROMA – Lasciavano il posto di lavoro come funzionari addetti alla sicurezza di Acea, la società multiservizi capitolina, per recarsi nell’autosalone a Tor Cervara (estrema periferia est di Roma) gestito dalla moglie di uno dei due per vendere macchine durante l’orario d’ufficio. Dopo alcune settimane di indagini, con appostamenti e pedinamenti, durante i quali sono stati anche fotografati in flagrante, i due sono stati denunciati dagli agenti della polizia municipale per peculato, truffa e falso.

ASSUNTI CON CHIAMATA DIRETTA – Nell’inchiesta sono finiti anche alcuni rimborsi spese irregolari che i funzionari avevano chiesto in realtà per recarsi a vendere auto. Una copertura che alla fine è saltata. Ma le indagini sono solo all’inizio. Gli investigatori della Municipale avrebbero scoperto che i due – rispettivamente capo della sicurezza e della sezione informatica di Acea – sarebbero stati assunti con chiamata diretta e uno dei due, per essere preso, avrebbe presentato un titolo di laurea in Scienze dell’Investigazione rilasciata da un’università americana sulla quale sono ora in corso accertamenti. Dalla ricostruzione della Municipale, che sta svolgendo accertamenti sulle procedure di assunzione dei due – proprio come avvenne con il caso Parentopoli di Atac -, è anche emerso che gli indagati si facevano accompagnare all’autosalone dalle guardie giurate addette alla vigilanza della società.

Rinaldo Frignani

Altro scandalo all’Acea: due funzionari lasciavano il lavoro per vendere autoultima modifica: 2012-08-03T09:49:00+02:00da
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