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Ginecologa muore di parto nella sua clinica

APERTA UN’INCHIESTA. Cagliari, la donna (37 anni) uccisa da una emorragia

CAGLIARI – L’ansia, poi l’incredulità e infine il dolore. Nella clinica privata Villa Elena di Cagliari i medici suoi colleghi, che l’hanno vista morire sotto i loro occhi, hanno combattuto contro il tempo. La donna, Simonetta Sulis, di 37 anni, anche lei ginecologa nella stessa struttura, è arrivata con le doglie del parto. Dopo la nascita del bimbo c’è stata una improvvisa emorragia e una operazione chirurgica per strapparla alla morte. Il bambino sta bene ma per la madre non c’è stato nulla da fare, è morta nella clinica dove lavorava da alcuni anni e dove aveva deciso di far nascere il suo secondo figlio.

IL SECONDO FIGLIO – Simonetta Sulis era già madre di un bimbo di 5 anni. «Era una collega, ma anche un’amica, simpatica e affettuosa», hanno detto di lei medici e infermieri della Clinica che considerano «una piccola famiglia». La gravidanza era trascorsa regolarmente e martedì sera le doglie erano iniziate mentre la ginecologa era in auto. L’arrivo nella «sua» Clinica e dopo 10 minuti la nascita. Poco dopo, però, una complicazione, una emorragia post partum impossibile da contenere, nemmeno con una disperata operazione chirurgica. Mentre le forze andavano via Simonetta, accorgendosi della gravità di quanto accadeva, ai suoi colleghi ginecologi avrebbe chiesto «salvatemi», ma ogni tentativo è stato vano.

L’EMORRAGIA – I medici parlano di una «coagulazione intravascolare disseminata», un’emorragia mortale. Ma sarà l’autopsia, chiesta dagli stessi colleghi della Clinica privata, a far luce sulle cause che hanno portato in breve tempo alla morte della ginecologa. Il medico legale dovrà accertare se la prima diagnosi sia esatta o se vi siano state altre concause che hanno portato al decesso. La donna, che abitava a Quartu Sant’Elena, era originaria di Samugheo (Oristano) e parente di Rossella Urru, la cooperante sarda da poco liberata dopo nove mesi di prigionia in Africa. E proprio a Samugheo era in programma la festa per il ritorno della Urru. Ma si è passati dalla gioia al dolore, dalla festa per la liberazione di Rossella al lutto per la morte di un’altra giovane donna del paese. La prima risposta di Samugheo, ancora una volta unito di fronte alla disgrazia, è stata l’annullamento della grande festa fissata per la sera del 18 agosto. Non se ne far… nulla. L’annullamento della festa civile, che doveva fare seguito alla messa solenne e alla fiaccolata di ringraziamento di sabato scorso, è stato confermato anche dal parroco del paese, don Alessandro Floris. (Ansa).

Redazione Online

Ginecologa muore di parto nella sua clinicaultima modifica: 2012-08-03T09:45:28+02:00da
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