LA CRISI DELLA COMPAGNIA WIND JET. Stop a tutti i voli Wind Jet. Cinque compagnie garantiranno l’assistenza ai passeggeri. Passera convoca un tavolo martedì 14. Blocco dei voli, sovraprezzo di 80 euro per un volo alternativo su rotte italiane. L’accusa: «Nessuna protezione per viaggi internazionali: mille euro per riportare a casa la mia famiglia».
Stop immediato ai voli Wind Jet. La compagnia low cost, dopo l’interruzione delle trattative con Alitalia, ha deciso di sospendere l’operatività in tutti gli scali dalla Mezzanotte. Sarebbero sorti anche problemi per l’approvvigionamento del carburante. Alcuni aerei sarebbero già stati riconsegnati alle società di leasing, in Irlanda, mentre uno sarebbe stato sequestrato dai creditori. L’Enac stima che siano circa 300 mila i passeggeri rimasti a terra e, per risolvere l’emergenza, ha concordato con le altre compagnie (Alitalia, Meridiana, Blu Panorama, Livingston e Neos) un piano di emergenza per riproteggere i viaggiatori con un «sovrapprezzo massimo» di 80 euro.
L’INTERVENTO DEL GOVERNO – La situazione è molto tesa, per questo il ministro Corrado Passera ha convocato i vertici di Wind Jet e Alitalia per martedì 14, per fare il punto «sull’improvvisa e inaspettata interruzione di una trattativa rispetto alla quale il governo aveva ricevuto informazioni di un esito positivo». Anche Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi dichiara la sua «perplessità» sulla rottura delle trattative tra Wind Jet e Alitalia avvenuta proprio in agosto, «mese durante cui scatta il cosiddetto periodo di franchigia».
AIUTO DA ALTRE COMPAGNIE – Così come aveva anticipato al Corriere Della Sera il presidente di Enac Vito Riggio, al termine del tavolo di unità di crisi sul caso Wind Jet è arrivato il piano di aiuti. Sarà infatti garantita da cinque compagnie nazionali l’assistenza dei passeggeri Wind Jet. L’Ente, «in collaborazione con, Alitalia, Meridiana Fly – Air Italy, Livingston, Blu Panorama e Neos, unitamente alla compagnia Wind Jet, ha coordinato la rimodulazione dei voli in modo tale che venga garantita la riprotezione dei passeggeri». Per permettere di effettuare tutti i voli, l’Enac «ha disposto che i principali scali italiani rimangano aperti durante la notte». I voli di riprotezione «effettuati sulle singole tratte nazionali dirette avranno un sovrapprezzo di massimo 80 euro (tasse incluse). Per i voli internazionali il sovrapprezzo sarà maggiore, a seconda delle tratte». Per i voli programmati a settembre, «i prezzi potrebbero subire delle variazioni».
ALITALIA E MERIDIANA –Un primo aiuto arriva proprio da Alitalia. «Per venire incontro alle esigenze di mobilità dei passeggeri di Wind Jet, – si legge in una nota della compagnia di bandiera – il Gruppo Alitalia si è finora impegnato a riproteggere i passeggeri di Wind Jet». Sui collegamenti nazionali diretti di sola andata Alitalia offre, fino all’ultimo posto disponibile, una tariffa fissa di 75 euro. Da domenica, inoltre, Alitalia assicurerà 20 voli speciali al giorno sulla Sicilia. Anche Meridiana si fa avanti istituendo da domenica nuovi voli a prezzi speciali per la Sicilia.
FEDERCONSUMATORI – La Federconsumatori ha subito criticato l’Enac per la «superficialità» con cui ha affrontato la crisi Wind Jet. «Non possiamo essere soddisfatti – afferma l’associazione dei consumatori – del ruolo svolto dall’Enac su questa vicenda senza un minimo di prevenzione». «Per quei turisti appiedati a Fiumicino, Catania e Palermo – aggiunge la Federconsumatori – o che lo saranno a breve a seguito della sospensione della licenza di volare da parte dell’Enac, consigliamo di inviare una raccomandata alla compagnia aerea, chiedendo il rimborso del biglietto non usato e delle spese sostenute durante l’attesa in aeroporto, oltre alla corresponsione della compensazione pecuniaria per la mancata partenza».
DISAGI A RAFFICA – I contraccolpi della crisi Wind Jet si vedono giorno dopo giorno con voli cancellati, ritardi e le continue proteste dei passeggeri. Molti passeggeri hanno infatti in mano biglietti per volare con la compagnia siciliana e non sanno se potranno partire oppure se dovranno e potranno chiedere il rimborso. Una situazione che preannuncia contenziosi a raffica.
INTERVENGA IL GOVERNO – La crisi Wind Jet allarma le forze politiche. «Chiediamo al governo nazionale e al ministro Corrado Passera di convocare immediatamente un tavolo di trattativa nazionale perchè le conseguenze di un eventuale fallimento della compagnia siciliana sia sul piano occupazionale che su quello della mobilità dei siciliani, saranno disastrose», affermano alcuni parlamentari del Partito Democratico secondo i quali «c’è il rischio concreto che possano finire in mezzo a una strada 460 lavoratori diretti e 300 dell’indotto». E il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè: «I lavoratori, i viaggiatori e l’intera economia della Sicilia non possono pagare il prezzo più alto di una pessima gestione aziendale. Continuare a trattare con chi non è in grado di mantenere gli impegni sarebbe un’inutile perdita di tempo».
Gli aerei Wind Jet restano sulle piste, i passeggeri bloccati in aeroporto. Dopo l’interruzione delle trattative con Alitalia, la compagnia low cost catanese ha deciso di sospendere l’operatività in tutti gli scali dalla Mezzanotte. Duecento turisti – la maggior parte israeliani – sono bloccati da 20 ore nello scalo romano di Fiumicino. Hanno trascorso la notte dormendo su giacigli di fortuna, sui pavimenti e sulle poltrone dell’aeroporto. E sui monitor, accanto ai 5 voli, due per Palermo (8.40 e 22.10) e tre per Catania (13.50, 18.10 e 20.50), figura la scritta «cancellato».
300 MILA PASSEGGERI – I disagi a Fiumicino sono solo la punta dell’iceberg. L’Enac, che domenica potrebbe sospendere la licenza di Wind Jet per «manifesta incapacità», stima che siano in tutto 300 mila i passeggeri che, da qui a ottobre, rischiano di restare a terra.Questi passeggeri dovranno pagare un sovrapprezzo di 80 Euro (50 più tasse) se vorranno essere imbarcati su un volo nazionale di un’altra compagnia (Alitalia, Meridiana, Livingstone, Blu Panorama e Neos). Ma il sovrapprezzo è contestato dalle associazioni dei consumatori: «Una stangata, l’ultima beffa».
DALL’ESTERO COSTOSO RITORNO – Dovrà pagare molto di più chi è bloccato all’estero. «Duecentocinquanta euro a persona, compresa una bambina di 12 mesi: altro che tariffe Alitalia agevolate…» accusa Antonio De Bari, imprenditore pugliese residente a Massa Carrara, che dodrà pagare mille euro se vuol far rientrare in Italia la sua famiglia da una vacanza a Mosca. «Io sono tornato con qualche giorno di anticipo – racconta – La mia famiglia doveva lasciare la Russia dopo, con un volo Wind Jet. Ora sento per radio e in tv che Alitalia ha messo a disposizione voli speciali a tariffe fisse e agevolate per «soccorrere» i passeggeri rimasti a piedi nei vari Paesi, ma 250 euro per un bimbo di 12 mesi non mi sembrano proprio un’agevolazione». Unica consolazione, i familiari del signor De Bari «non sono bloccati in aeroporto a Mosca». Torneranno martedì, volando Alitalia: «Non mi è restata altra scelta – conclude – che tirare fuori la carta di credito e acquistare i 4 biglietti».
«COSA FARE?» – Anche nello scalo romano la situazione è difficile. Non sanno cosa fare i circa 200 passeggeri israeliani, per lo più turisti che hanno trascorso una settimana di vacanza in Italia e che stavano tornando a Tel Aviv con un volo charter della compagnia siciliana, l’IV 6982, cancellato alle 23 di sabato. «Fino alle 22 il volo era in piedi – racconta Alessandro, di Foggia, diretto in vacanza in Israele – poi la brutta sorpresa. Qualcuno più fortunato è andato a dormire in albergo, ma la maggior parte, almeno un centinaio ha dormito stanotte per terra, al freddo, nel terminal. Ci hanno dato dell’acqua. Ci sono bambini, anziani». Un gruppo di studenti israeliani in Italia aggiunge: «Nessuno della compagnia nè dell’ambasciata si è fatto vivo, nessuno ci ha avvisati che sarebbe saltato il volo; stanotte Aeroporti di Roma ci ha fornito acqua e panini, ma siamo stanchi e non sappiamo come e quando poter tornare a casa».
DIRETTI IN SICILIA – Anche i passeggeri italiani, penalizzati con i voli diretti in Sicilia soppressi, sono in fila davanti ai banchi di altre compagnie per cercare di essere riprotetti appena possibile. «Non sappiamo cosa dobbiamo fare – afferma un viaggiatore siciliano, che era diretto con moglie e bambini a Catania con il volo soppresso delle 13.50 – abbiamo saputo nella tarda serata di ieri che c’era il fermo totale. Siamo venuti stamattina in aeroporto ma non abbiamo indicazioni ed ora ci siamo rivolti ai banchi Alitalia per vedere di poter partire stasera, anche se non mi va giù l’idea di dover pagare un supplemento. Come siciliano sono molto dispiaciuto per lo stop della Wind Jet: ho sempre volato con questa compagnia e non avevo mai avuto problemi».
GIORNI DI VACANZA BRUCIATI – Un altro passeggero rimasto a terra aggiunge: «Stiamo cercando un’alternativa con un’altra compagnia ed intanto rischiamo di perdere un giorno di vacanza in Sicilia. Perchè dobbiamo pagare poi un supplemento? Ho saputo dello stop ai voli solo questa mattina alla radio ma avevo già messo in preventivo delle difficoltà, vista la situazione che andava avanti, da quel che già sapevo, da diversi giorni».