TECNOLOGIA. Se gli utenti hanno sbloccato il loro iPad, iPhone o Android l’applicazione Sky Go è limitata. Le proteste degli utenti.

Sky si schiera contro la pirateria. La pay tv italiana ha infatti deciso di limitare l’uso del servizio Sky Go – che permette di vedere i canali del proprio pacchetto Sky su telefono o tablet – agli utenti che abbiano precedentemente sbloccato i dispositivi, applicando le procedure di “jailbreak” (iPhone e iPad) e “rooting” (Android).
IL MESSAGGIO– «Vista l’ampiezza della nuova offerta Sky Go, ti segnaliamo che per proteggere il valore dei contenuti non sarà più possibile ricevere i canali Sky Go, eccetto SkyTg24, su smartphone e tablet modificati dall’utente contro le indicazioni della casa madre attraverso le attività di jailbreak e rooting». È questo il messaggio di posta che si sono visti recapitare in questi giorni sui loro decoder i clienti della piattaforma satellitare, nel quale l’azienda ha comunicato la sua decisione. Sky Go è un servizio che permette ai clienti Sky di ricevere sui dispositivi mobili (pc, smartphone e tablet) una selezione dei contenuti del proprio abbonamento televisivo. Tutto questo però non sarà più possibile per quegli utenti che, contravvenendo peraltro alle disposizioni delle aziende produttrici, abbiano modificato il proprio dispositivo mobile.
LE PROTESTE- Modificando il proprio dispositivo, l’utente perde la garanzia sul prodotto, ma può avere il pieno controllo del device. Ad esempio, nel caso di iPhone/iPad può installare gratuitamente applicazioni “piratate” altrimenti disponibili solo a pagamento. Il jailbreak si applica ai dispositivi Apple, mentre il rooting è una procedura studiata appositamente per il sistema Android. Tuttavia, dopo aver modificato il proprio dispositivo, l’utente può decidere anche di tornare indietro, e ripristinare le impostazioni iniziali di default. Esattamente ciò che dovranno fare coloro che vorranno continuare a usufruire del servizio Sky Go, dopo aver modificato in precedenza i loro tablet e smartphone. Ma la scelta dell’azienda ha scontentato molti clienti che, già dopo il primo annuncio postato sulla pagina Facebook di Sky Sport lo scorso 24 Luglio, si sono lamentati per una pratica che ritengono scorretta nei loro confronti. «Non è illegale modificare i nostri smartphone, e per usare Sky Go siamo già abbonati Sky, non rubiamo nulla di ciò che non paghiamo già» ha commentato un utente in calce all’annuncio dell’azienda. Sulla pagina c’è anche chi lamenta un presunto mancato rispetto della privacy da parte di Sky, e si dice pronto a sporgere denuncia per questo. Infine, c’è chi si limita ad annunciare la disdetta del proprio abbonamento, in segno di protesta per le limitazioni all’uso di Sky Go.
L’AZIENDA- La posizione ufficiale dell’azienda è ferma sulla tutela dei contenuti che, acquistati a costi di mercato sempre più alti, sono da «difendere» soprattutto nell’interesse degli abbonati che pagano regolarmente la loro quota mensile. Perciò Sky ha deciso di non farne una questione legale, ma di politica aziendale contro tutti quei sistemi che, modificando i settaggi originali dei dispositivi, non permettono all’azienda di avere un pieno controllo sulla sicurezza del servizio e di avere quindi la certezza che ne godano effettivamente solo coloro che hanno diritto a fruirne. In ogni caso sui siti specializzati c’è chi è critico anche sulla stessa politica aziendale di Sky. «È ugualmente sintomatico che Sky racconti che la ragione del blocco degli iPad jailbreakati è a tutela del valore dell’abbonamento dell’utente … che magari ha superato le difese di iPad o del proprio Samsung Galaxy per ragioni sue e indipendenti da Sky Go, e deve ascoltare la favoletta di chi, nel nome del supremo interesse della clientela, impone una scelta obbligata fra applicare un restore al proprio tablet o rinunciare alla offerta in mobilità di Sky», scrive Massimo Mantellini su Punto Informatico.
GLI AGGIORNAMENTI – «Da un punto di vista legale (il Jailbreak, ndr) è difficilmente attaccabile, non solo in Italia, ma per ora nemmeno negli Usa. Sembrerà strano, ma superare le difese di un iPad o di un tablet Samsung rientra attualmente fra le prerogative di quanti li hanno acquistati, almeno negli Usa» conclude Mantellini. Così tra le legittime politiche aziendali e le altrettanto lecite critiche dei siti specializzati, il giudizio sulla mossa della pay tv italiana è sospeso fino al responso che ne daranno gli utenti finali. Finora, dopo l’ultimo aggiornamento dell’applicazione rilasciato prima dell’inizio delle Olimpiadi, i commenti dei clienti sugli store ufficiali (App Store e Google Play) raccontano di un miglioramento complessivo nel funzionamento dell’applicazione.