LO STABILIMENTO SIDERURGICO A RISCHIO CHIUSURA. Venerdì è il giorno dei ministri. Il questore vieta i cortei.
TARANTO – Due ore di sciopero, ancora una volta senza gli iscritti Fiom. E ancora blocchi, proteste, sit in. A Taranto è ripresa la mobilitazione contro la chiusura dell’Ilva. L’astensione dal lavoro, dalle 10 alle 12, è mirata in particolare contro gli sviluppi del procedimento penale per inquinamento ambientale. La Statale 7 Appia, che scorre adiacente allo stabilimento, è stata bloccata sino a mezzogiorno. Un altro blocco riguarda la statale 106 ionica. La Fiom Cgil non aderisce alle proteste perché sensibile alla questione ambientale. Lo sciopero riguarda gli operai dei reparti Tna, Tub, Laf, Erw, Riv, Pla, Fna, Mag Spe, Mag Gen, Staff, Manutenzioni Area Ghisa e Aziende dell’Appalto. «Riteniamo necessario – affermano Fim e Uilm – mantenere alta l’attenzione in attesa di soluzioni concrete da parte delle istituzioni e dell’azienda, finalizzate alla salvaguardia della salute e dell’ambiente, nonchè alla tutela di tutti i posti di lavoro».
CORTEI VIETATI – Nel frattempo, in attesa dell’arrivo dei ministri per venerdì 17, il questore di Taranto Enzo Mangini ha vietato manifestazioni «sotto la prefettura e nelle relative adiacenze» in occasione del vertice istituzionale. Confermata la presenza dei ministri Clini e Passera. L’incontro si terrà in Prefettura a partire dalle 11.30. Per per l’intera giornata sarà vietato il transito e la sosta dei veicoli nei pressi del Palazzo del Governo e nelle aree circostanti. Non saranno consentiti neanche cortei.