WALL STREET. Giornata nera per Facebook, che perde il 6,7% in Borsa a 19,79 dollari per azione, segnando un nuovo minimo storico.
Giornata nera per Facebook, che perde il 6,7 % in Borsa a 19,79 dollari per azione. Ad appena tre mesi dalla quotazione, il titolo vale la metà dei 38 dollari del debutto in Borsa. Il crollo non è affatto casuale. Oggi è scaduto infatti il primo lock-up dell’azienda, ossia il vincolo che avevano alcuni azionisti che da oggi potranno vendere 271 milioni di titoli. Vendite che hanno fatto crollare il titolo a Wall Street.
ZUCKERBERG – Anche l’amministratore delegato, Mark Zuckerberg, potrà liberarsi delle azioni a partire dal prossimo novembre. Ed entro dicembre, altri 1,7 miliardi di azioni potrebbero raggiungere il mercato. Ma Zuckerberg e gli altri dirigenti, secondo gli esperti, non venderanno subito i titoli che hanno in tasca, perché scatenerebbero il panico tra gli investitori. Altri grossi azionisti, però, potrebbero liberarsi del social network che non sta brillando per il suo debutto sui listini: a partire da DST Gobal a Mail.ru Group, passando per i 152 milioni di titoli nel portafoglio di Accel Partners.
SOROS – Ma mentre c’è chi scappa da Facebook, c’è chi, nel social network, ci ha puntato un bel po’ di quattrini. Il miliardario George Soros ha infatti investito 10,6 milioni di dollari acquistando 341mila titoli Facebook nel secondo trimestre. Da allora, le azioni sono calate del 34%. Il dato è emerso dai file che mostrano periodicamente acquisti e vendite degli investitori che movimentano più di 100 milioni di dollari. Oggi, tra l’altro, scade il primo lock-up sui titoli Facebook che riguarda più di 271 milioni di azioni in mano agli azionisti storici (ma non il fondatore Mark Zuckerberg, che potrà vendere solo a partire dall’autunno).