BANCA CENTRALE EUROPEA. Le parole del presidente della Bce all’Europarlamento accolte bene dalle borse. Ma la Merkel dà una stoccata ai mercati.
Gli acquisti di titoli di Stato «fino a tre anni non costituiscono un finanziamento monetario agli stati». Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, durante un’audizione a porte chiuse all’europarlamento, stando a quanto riferito da alcuni parlamentari presenti. Secondo Draghi un finanziamento a due-tre anni ha una vita troppo breve per essere considerato «creazione di moneta», e non potrebbe quindi essere considerato un aiuto monetario.
BORSE POSITIVE – Le borse europee hanno accolto bene le parole del presidente della Bce e hanno chiuso in positivo. A Londra l’indice Ftse 100ha toccato lo 0,82% a 5.758,41 punti. A Milano il Ftse mib ha guadagnato l’1,1% a 15.267,17 punti con lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 439 punti (-13 sull’apertura). A Francoforte il Dax è salito dello 0,63% a 7.014,83 punti, mentre a Parigi il Cac 40 è cresciuto dell’1,19% a 3.453,71 punti. Anche Madrid, nel finale, è andata in positivo salendo dello 0,18%. Chiusura in ribasso, invece, per Atene sotto dello 0,99%.
MERKEL CONTRO I MERCATI – Quasi in contemporanea con Draghi Angela Merkel ha attaccato i mercati, accusandoli di «non essere al servizio del popolo». Intervenendo a un evento della Csu bavarese la cancelliera tedesca ha detto che i mercati negli ultimi cinque anni hanno consentito solo a poche persone di arricchirsi a spese della maggioranza. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, la Merkel ha chiesto ai politici di sollecitare gli elettori a tagliare il debito, per evitare di finire nel mirino degli investitori. La premier tedesca ha inoltre dichiarato che non bisogna consentire ai mercati di distruggere i frutti del lavoro della gente, mentre i governi non devono dipendere da loro a causa del loro debito eccessivo.