LA CRISI DELL’ALLUMINIO – Schierati un migliaio di agenti. Spintonato Fassina (Pd). In 550 alla manifestazione di protesta. Azienda disponibile a trattativa con Klesch, unica ad aver manifestato interesse.
ROMA – Sospeso «per una pausa di riflessione» l’incontro al ministero dello Sviluppo economico, sulla vertenza Alcoa, si riaccende tra gli interlocutori una fiammella di speranza. Due le dichiarazioni che potrebbero riportare un po’ di sereno in una giornata caratterizzata da momenti di tensione. Una del sottosegretario De Vincenti, che avrebbe ribadito la forte determinazione del Governo a trovare una soluzione. L’altra dell’azienda americana: l’Alcoa sarebbe disponibile ad aprire un negoziato con la Klesch, che è l’unico gruppo ad aver manifestato un interesse formale per gli impianti sardi. È quanto ha riferito il segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, presente all’incontro tra Governo, azienda e sindacati sulle sorti dell’impianto di Portovesme. L’Alcoa si è detta disponibile a trattare con chiunque sia interessato all’impianto. Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, sta seguendo la vertenza in contatto diretto con il sottosegretario De Vincenti. Il ministro raggiungerà il prima possibile la riunione in corso al ministero fra governo e sindacati, appena finito il vertice bilaterale in corso con il ministro dello Sviluppo economico francese.
TENSIONI – Gli operai dell’alluminio, giunti dalla Sardegna per protestare contro la chiusura dello stabilimento, hanno lanciato stamattina petardi e fumogeni. Gridato: «Vergogna, vergogna». Poi un parapiglia con la polizia perché volevano deviare il percorso su largo Santa Susanna. E ancora tafferugli in via Molise quando i manifestanti, a più riprese, hanno cercato di forzare il cordone di forze dell’ordine a protezione del ministero. Gli operai hanno lanciato bottiglie, bombe carta e lamine d’alluminio contro gli agenti che hanno risposto caricando; quattro i feriti tra le forse dell’ordine, due tra gli operai. Una bomba carta è esplosa all’interno del ministero.
«CI AVETE DELUSO» – Stefano Fassina, responsabile per l’economia e il lavoro del Pd, è stato spintonato. Alcuni operai si sono avvicinati gridando «bastardi ci avete deluso». La manifestazione, guidata dalle delegazioni di Cgil, Cisl e Uil e con i gonfaloni di alcune amministrazioni comunali e provinciali, è arrivata davanti al ministero dello Sviluppo intorno alle 10.40.
PRESIDIO – Perché proprio lì si gioca il futuro dell’impianto. È infatti in corso un vertice tra il ministro Passera, la proprietà e tutti gli attori interessati. Gli operai dovrebbero rimanere in presidio fino almeno alle 15. Una delegazione sindacale è entrata. Tra i manifestanti anche i tre operai che sono stati asserragliati per giorni sul silos dell’Alcoa a 66 metri d’altezza nello stabilimento di Portovesme. Con loro, 23 sindaci dei maggiori centri del Sulcis-Iglesiente, fra cui Carbonia. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, da Torino, sottolinea: «Noi siamo vicini ai lavoratori dell’Alcoa e ci sentiamo di spiegare loro lo sforzo che il governo sta facendo per cercare di tenere in piedi quei posti di lavoro, ma devono essere sostenibili economicamente, cioè non possono essere tenuti in piedi così. Non ci preoccupa la manifestazione, ci preoccupa tutto il problema dell’Alcoa».
POLEMICA SULLA SICUREZZA – Il centro di Roma è già blindato, con le sedi delle istituzioni sorvegliate, e dai pullman degli operaio Alcoa parte la polemica: «Ci occupiamo noi del servizio d’ordine, non c’è bisogno di tutte queste forze di sicurezza. Non vorremmo che a qualcuno venisse in mente di fare strani scherzi». Ma l’allarme sicurezza preoccupa la Questura della capitale: si temono incidenti se frange estreme si dovessero infiltrare. Ma Franco Bardi, segretario provinciale Fiom Cgil di Carbonia Iglesias, assicura: «Segnalazioni in questo senso ne abbiamo avute, ma ci stiamo dotando di un servizio d’ordine interno per blindare il corteo e per non far infiltrare persone che non siano lavoratori o cittadini del territorio». In ogni caso ci sarà anche la Digos a controllare il corteo.
IN SARDEGNA – Mentre a Roma si svolge la manifestazione, a Portovesme davanti alla fabbrica si sono radunati gli operai in un piccolo presidio. In occasione della manifestazione di Roma e delle 24 ore di sciopero proclamate dai sindacati i lavoratori rimasti in Sardegna hanno deciso di aspettare le notizie sul vertice romano in un sit in davanti all’ingresso della fabbrica.