Operazione di carabinieri e capitaneria del porto di napoli. Cinque persone sono indagate. Tra loro anche l’ormeggiatore che recuperò in mare il bracciale di Mario Balotelli.
NAPOLI – Troppi concessionari con la fedina penale sporca. I controlli effettuati stamane, lunedì, dai carabinieri e dalla capitaneria di porto hanno portato al sequestro di diversi pontili del porto turistico di Mergellina.
INDAGINI – L’inchiesta è coordinata dai pm Giovanni Corona e Henry John Woodcock. A quanto si è appreso, l’attenzione della Procura è rivolta alla presenza tra i concessionari di persone con precedenti penali che non potevano esercitare tale attività. Dalle indagini è anche emerso che alcuni ormeggiatori avevano occupato parte dell’area dei pontili dove attraccano gli aliscafi dell’Alilauro.
CINQUE INDAGATI – Le persone indagate nell’inchiesta sui pontili di Mergellina sono cinque, accusate di due distinti episodi di occupazione abusiva di spazio demaniale marittimo. Si tratta di Adolfo Dello Russo, Antonio Siciliano, Gaetano Pollio, Carlo Amato e Agostino Amato, ritenuti vicini al clan camorristico dei «Piccirillo» attivo nella zona di Mergellina. Di Agostino Amato, in particolare, si sono occupate le cronache in quanto il pregiudicato recuperò il braccialetto del calciatore della nazionale azzurra Mario Balotelli perso durante un suo soggiorno a Napoli. Secondo l’accusa, a gestire gli ormeggi erano i pregiudicati Adolfo Dello Russo e Antonio Siciliano, i quali non avevano i requisiti previsti dalla legge e dalle disposizioni antimafia. Il sequestro è stato disposto dal gup Paola Piccirillo.