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Vasco torna e incanta. «Di nuovo in scena ma ho avuto paura»

In discoteca, il rocker: «Si poteva decidere il mio futuro». In 4.000 per lo show dopo un anno di stop.

CASTELLANETA MARINA (Taranto) – La discoteca sembra una scenografia di «Blade Runner»: i tubi di acciaio, le gradinate di marmo illuminate da luci azzurre, il soffitto a forma di cupola che incombe sulla platea. Sul palco del «Cromie», in jeans e giacca di pelle nera, c’è Vasco Rossi, di nuovo live dopo un anno di riposo forzato. Ora non ci sono più dubbi sulla sua ripresa, come ha commentato lui stesso ieri, nemmeno 24 ore dopo il concerto. «Ho avuto paura. Ieri sera (sabato , ndr ) si poteva decidere molto del mio futuro, è stata la prova del fuoco. Ma poi mi sono ritrovato a casa e… Vasco è tornato!!». E tra un paio di mesi posterà su Internet un nuovo singolo, «Più in alto che c’è», scritto per il chitarrista dei Pooh Dodi Battaglia che lo pubblicò nell’omonimo album del 1985. Adesso, con Vasco la canzone tornerà a nuova vita.

La prima uscita ufficiale è stata il concerto di sabato: un divertissement di 45 minuti e dieci canzoni. «Niente è come sembra. E questo è l’inizio», sentenzia il direttore di palco Diego Spagnoli, vestito da muratore, per annunciare l’arrivo di Blasco, all’una del mattino (prima di lui la folla era stata intrattenuta da due dj set). Vasco, 60 anni, indossa un paio di occhiali neri che lancia alla folla e dice: «Il dj lo facevo troppo tempo fa. Ora vi faccio sentire come nascono le canzoni». I primi tre pezzi sono con lui, da solo, alla chitarra. Poi viene raggiunto dalla band. Vasco mette in fila «Ho bisogno di te», «Ogni volta», «Tango (della gelosia)», «Incredibile romantica», «Sally», il suo brano più recente «I soliti». Mentre canta «Senza parole» si toglie la soddisfazione di dare una scherzosa tirata d’orecchie al suo storico chitarrista Maurizio Solieri, con il quale aveva litigato quest’estate. Si commuove mentre intona – per la prima volta dall’inizio alla fine – «Canzone». Adesso non arriva la dedica esplicita al chitarrista Massimo Riva, ma l’emozione è evidente anche se composta, quasi pudica. E a nasconderla non c’è l’abissale distanza di uno stadio. La malattia, il ricovero, la paura di non riuscire più a salire su un palco: l’incubo è finito. È stato tutto superato, nel suo passato Vasco Rossi è riuscito a infilare anche quest’anno terribile. «Eccomi qui», continua a ripetere dal palco, come se non ci credesse nemmeno lui di stare di nuovo in scena, circondato dall’affetto dei suoi fan.

Il dance floor è pieno zeppo di persone (quasi 4.000) che quando si aprono le porte della discoteca lottano per un posto in prima fila. Vasco, così da vicino non l’hanno mai visto. Gli spettatori in comune hanno soltanto l’amore per il rocker di Zocca. Lo rivela il miscuglio di stili che ogni fan sfoggia con orgoglio: punkettoni, ragazze tacco dodici, merletti contro jeans e minigonne, bandane e zainetti. Tutti si sgolano a ogni canzone.
Vasco è finalmente un artista libero dai suoi demoni e va avanti senza cedimenti. Si termina, come sempre, in un rituale che ha forse qualcosa di scaramantico, con le due canzoni simbolo: «Vita spericolata» e «Albachiara». Con dedica finale alla Puglia.

Sandra Cesarale

Vasco torna e incanta. «Di nuovo in scena ma ho avuto paura»ultima modifica: 2012-09-10T15:49:00+02:00da
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